UN FENOMENO IN ASCESA

Cannabis, cocaina, allucinogeni droghe che spopolano tra gli studenti

La relazione del governo sulle tossicodipendenze mostra che un giovane su 20 ne ha provate almeno due nell'ultimo. La cannabis è quella nettamente più diffusa. Preoccupa l'uso di più sostanze contemporaneamente

© ansa

Non ci si "buca" più come negli anni ‘80, le pubblicità progresso alla “Se ti droghi di spegni” non imperversano più sui mezzi di comunicazione. Eppure le droghe - “leggere” o “pesanti” - continuano a essere (troppo) diffuse tra i minori. La cannabis illegale è quasi un'abitudine: uno studente su cinque dice di averla consumata almeno una volta nel corso del 2023. 

Ma si fanno largo anche tutte le altre sostanze psicoattive illegali: cocaina, nuove droghe sintetiche, oppiacei, allucinogeni, stimolanti. Che in tempi recenti stanno facendo registrare consumi record tra gli studenti, con valori compresi tra il 2% e il 6% che dicono di esserne stati utilizzatori almeno una volta durante l’anno solare.

Il Rapporto

Ad affermarlo è l’ultima Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, presentata lo scorso giugno. Che segnala come, in generale, nel corso del 2023 - periodo analizzato dal report - oltre 680 mila tra ragazze e ragazzi tra i 15 e i 19 anni (il 28% del campione totale) hanno assunto una delle “sostanze” precedentemente elencate. E, aggiungendo quanti lo hanno fatto almeno una volta nella vita, si arriva alla quota monstre del 39%. Con una netta prevalenza dei maschi (30%) rispetto alle femmine (25%). Si conferma, inoltre, il trend osservato nel post pandemia che, già dal 2022, torna ai valori del 2019.

Ma il report, al tempo stesso, pone anche l’attenzione su un fenomeno ancora più pericoloso: il poliuso, ossia l’assunzione di più sostanze nello stesso periodo. Sempre nel 2023, sono stati 110 mila (4,5% del campione totale) i giovani minorenni o neomaggiorenni che hanno riferito di averne consumate perlomeno due.

Ancora più eloquente, però, è passare in rassegna l’escalation delle varie droghe. Cosa che ha fatto, punto per punto, il portale studentesco Skuola.net estrapolando i dati dai vari capitoli del rapporto governativo.

La cannabis resta la sostanza più accessibile

Partendo da quella che, come anticipato, continua a risultare la sostanza più assunta - la Cannabis - il documento mostra come, nell’ultimo anno analizzato pare l'abbiano consumata almeno una volta attorno ai 550 mila studenti (22%) e 700 mila (28%) l’hanno provata come minimo una volta nella vita. Inoltre, per quasi 70 mila studenti si è trattato di un consumo frequente (venti o più volte nel mese).

Valori, questi, che aumentano al crescere dell’età e registrano, ancora, una prevalenza maggiore tra i ragazzi rispetto alle coetanee. Quasi i due terzi degli studenti hanno utilizzato cannabis per la prima volta fra i 15 e i 17 anni, mentre il 29% a 14 anni o meno. Anche se, dopo l’importante incremento osservato nel post pandemia, i consumi sono in (leggera) contrazione.

L'uso di cocaina ha raggiunto valori record

Tra le droghe più “famose”, un ruolo importante anche riguardo ai giovani se lo ritaglia pure la cocaina: quasi 54 mila studenti (2,2%) l’hanno provata nel corso del 2023 e per 18 mila (0,7%) il consumo è avvenuto dieci o più volte nell’arco dei 30 giorni. In totale, sono 94 mila (3,8%) gli studenti che riferiscono di averne fatto uso almeno una volta nella vita.

In tutte le fasce d’età, di nuovo, i consumi maschili risultano superiori a quelli femminili. Come età di primo utilizzo, invece, la metà lo colloca tra i 15 e i 17 anni, mentre il 39% si è approcciato a questa sostanza prima dei 15 anni; dato, questo, peraltro in crescita rispetto al 2022. E non è tutto, perché dopo un lungo periodo di flessione, a partire dal 2021 si registra un trend in aumento che, nel 2023, ha raggiunto valori superiori a quelli pre-pandemia.

Occhi puntati sulle droghe sintetiche

Meno attenzionate ma ugualmente pericolosissime sono le cosiddette Nuove Sostanze Psicoattive (NPS): quasi 160 mila (6,4%) gli studenti che le hanno assunte nel corso del 2023, oltre 260 mila (11%) almeno una volta. Le più diffuse? I cannabinoidi sintetici (6,9%), la ketamina (2%) e gli oppioidi sintetici (1,7%). I consumi maschili, per l’ennesima volta, sembrano essere quelli più presenti. E, anche in questo caso, dopo la pandemia i dati risultano in crescita: in particolare, nel 2023 si osservano i valori più elevati mai registrati in rapporto all’uso di ketamina.

Anche stimolanti, allucinogeni e oppiacei hanno la loro fetta di mercato

Circa 72 mila ragazzi (2,9%) dichiarano, invece, di avere fatto uso nel corso dell’anno passato di stimolanti vari - amfetamine, ecstasy, GHB, MD e MDMA - e per 23 mila di questi (0,9%) si è trattato di un consumo frequente, almeno dieci volte nei 30 giorni. Mentre in 150 mila (6%) li hanno presi nel corso della vita. Con la metà degli utilizzatori che parla di un primo uso tra i 15 e i 17 anni, ma poco più di un terzo riferisce un utilizzo prima dei 15 anni. E, proprio nel 2023, si sono toccati i valori di assunzione massimi mai registrati. 

Molto presenti nella vita dei giovanissimi anche gli allucinogeni: quasi 49 mila (2%) ne hanno fatto uso nel corso dell’anno e in 13 mila li hanno utilizzati almeno dieci volte nel mese (0,5%). Ad averli provati, più in generale, sono stati circa 100 mila (4,1%). Il 37% di loro, peraltro, ci si è avvicinato non oltre i 14 anni. Con i dati 2023 che rappresentano un superamento degli (alti) valori pre-pandemici.

Concludono questa preoccupante carrellata gli oppiacei: in 30 mila (1,2%) li hanno assunti nell’anno, oltre il doppio - 62 mila ragazzi (2,5%) - li hanno consumati come minimo una volta nella vita. E quasi 10 mila (0,4%) lo hanno fatto in modo frequente, dieci o più volte nell’arco del mese.

“Anche se l’emergenza tossicodipendenza non spaventa più la società civile come negli anni ‘80, la guerra in favore della salute delle nuove generazioni è ancora in corso e non la stiamo vincendo. Tuttavia, oltre al contrasto delle sostanze psicoattive - l’emergere di usi impropri di farmaci o di sostanze legali come l'alcol o la caffeina fa capire che fatta la legge è possibile trovare l’inganno - bisogna soprattutto chiedersi perché i nostri ragazzi stanno male e hanno bisogno di evadere. Secondo una ricerca di Skuola.net e Associazione Nazionale Di.Te. ben 2 studenti su 3, spesso e volentieri, si rifugiano in attività o passatempo che permettano loro di non pensare”, così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net