L'Abbazia di Chiaravalle Milanese (Milano) potrebbe essere restaurata grazie al progetto di fundraising Intrecci che è stato presentato durante un incontro nella Sala Brigida di Palazzo Marino. All'incontro hanno partecipato l’assessora a Decentramento, Quartieri e Partecipazione, Servizi Civici e Generali del Comune di Milano, Gaia Romani, il Presidente della Fondazione Grana Padano ETS, Giuseppe Saetta e il Presidente del Consorzio tutela Grana Padano, Renato Zaghini, insieme a Padre Stefano Zanolini, abate di Chiaravalle e all’architetto Emanuele Filoni, responsabile del progetto di restauro.
Il nuovo progetto Intrecci -
Intrecci intende dar vita a un gruppo di sostenitori privati con lo scopo di conservare e salvaguardare l’Abbazia e finanziare i più urgenti interventi di restauro. Intrecci vuole essere innanzitutto “luogo” per una comunità che si stringe intorno a Chiaravalle, che protegge e fa conoscere questo patrimonio artistico unico.
L'uso dell'Art Bonus -
Tutto questo sarà possibile anche grazie allo strumento dell’Art Bonus che permetterà a imprese, individui ed enti non commerciali di beneficiare di un importate credito d’imposta, pari al 65% dell’importo donato. L’importanza e l’efficacia di questo strumento fiscale è dimostrata dal fatto che a 10 anni dalla sua introduzione nel 2014 Art Bonus ha permesso di raccogliere, a livello nazionale, risorse per oltre 978 milioni di euro a favore di numerosi progetti culturali.
Promotori e ideatori di questa iniziativa sono la Comunità monastica di Chiaravalle e la Fondazione Grana Padano ETS che il Consorzio Tutela Grana Padano ha recentemente costituito e che vuole essere ambasciatore e volano di questo progetto. Proprio il Consorzio Tutela Grana Padano è stato il primo investitore con un importante intervento volto a finalizzare il restauro e la manutenzione della Torre del secolo XVI all'ingresso dell’Abbazia, con un importo di 220.000 euro e del restauro, conservazione e manutenzione della trecentesca torre nolare con un importo di 30.000 euro.
Renato Zaghini, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, ha sottolineato “abbiamo scelto di investire nel recupero di alcune porzioni dell’Abbazia di Chiaravalle non solo per lo speciale legame che da oltre nove secoli unisce questo luogo alla storia del formaggio Grana che proprio qui trova la sua antica ricetta, ma per tutto quello che oggi Chiaravalle rappresenta: arte, fede, spiritualità, lavoro, rapporto con la natura. Come Consorzio Tutela Grana Padano siamo stati i primi investitori e oggi desideriamo essere ancora di più ambasciatori di questo patrimonio, certi che la risposta e il contributo di tutti permetteranno di portare a termine questa sfida per ripristinare, custodire e tramandare le bellezze di Chiaravalle”.
Tutti i contributi ricevuti saranno direttamente raccolti dalla Comunità monastica e interamente destinati al progetto di ristrutturazione. La Fondazione Grana Padano supporterà la comunità sulle modalità d’utilizzo e di rendicontazione dei fondi anche nei confronti dei donatori privati, attraverso momenti pubblici, visite guidate ed iniziative di coinvolgimento e valorizzazione.
La storia e le condizioni dell'Abbazia -
L’Abbazia di Chiaravalle Milanese, fondata da San Bernardo di Clairvaux nel 1135, è uno tra i più importanti complessi monastici italiani. Luogo di considerevole valore spirituale e polo di rilievo dal punto di vista storico, artistico e culturale, è ancora oggi guidata dalla comunità monastica cistercense. Organizzata secondo i principi della Regola di San Benedetto da Norcia, la comunità monastica ha svolto nei secoli un ruolo fondamentale per la bonifica e la riorganizzazione del territorio a sud di Milano, ponendo le basi per quella fioritura economica e agricola che tutt’oggi fa della campagna milanese una delle più ricche d’Europa. Questo importantissimo patrimonio storico e identitario necessita di urgenti interventi di restauro e conservazione, in particolare per il recupero della copertura della chiesa abbaziale. Questi interventi sono resi ancora più impellenti dalle recenti violente precipitazioni che hanno accentuato le infiltrazioni. Infatti, queste, se non affrontate, rischiano di interessare le strutture portanti e l’intero apparato decorativo. Qualsiasi intervento di restauro delle opere d’arte presenti nella chiesa e già gravemente degradate, non può prescindere dall’intervento risolutivo sulle coperture.