FUORI IL SUO LIBRO

La trasformazione di Jaleel White: l'iconico Steve Urkel di "Otto sotto un tetto" è irriconoscibile

La star dell'amata sitcom degli anni 90 si racconta in "Growing up Urkel" 

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Fisico prestante e sguardo da "duro", la trasformazione di Jaleel White è sorprendente. L'iconico Steve Urkel di "Otto sotto un tetto" è quasi irriconoscibile, a oltre 25 anni dalla fine della sitcom, che lo ha reso celebre. Il nerd dagli occhiali grandi e spessi, i jeans sostenuti dalle bretelle, la cattiva postura, la voce acuta e i modi goffi e buffi è un quasi 48enne affascinate e sicuro di sé. Che pubblica un libro di memorie, "Growing Up Urkel", nel quale ripercorre gli anni trascorsi sul set della serie tv, tra le più famose degli anni 90, svelando anche qualche curioso aneddoto.

Jaleel aveva solo 12 anni quando ottenne il ruolo di Steve Urkel, che originariamente sarebbe dovuto essere un ruolo protagonista una tantum, a metà della prima stagione di "Otto sotto un tetto" ("Family Matters").

La sua popolarità crebbe tuttavia a tal punto da trasformarlo presto in un personaggio regolare nello show e determinante per tutte le sue nove stagioni andate in onda su ABC, dal 1989 al 1998.

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Cambio di guardaroba -

  Tra le rivelazioni fatte dall'attore nel suo libro di memorie, White racconta di come, quando ormai aveva 20 anni e si stava avvicinando all'ottava stagione, la penultima della sitcom, gli venne chiesto un vero e proprio cambio di guardaroba, che i dirigenti della rete ritenevano necessario. Gli fu chiesto di abbandonare bretelle e jeans attillati e a vita alta per indossarne di più larghi e a vita bassa e nascondere così il suo "rigonfiamento" ormai abbastanza evidente e "imbarazzante", come si legge su The Sun americano.

"Oh ... sta diventando un po' scomodo guardarlo con i jeans attillati. C'è un, uh... rigonfiamento", avevano detto i dirigenti a Jaleel.

La voce -

  Insieme alle bretelle e ai pantaloni attillati, uno dei tratti distintivi di Urkel era anche la sua voce acuta, che, crescendo però stava diventando "fisicamente doloroso" da ricreare.

Il dolore era così intenso, racconta Jaleel nel libro, che a un certo punto prese addirittura in considerazione l'idea di lasciare lo show che lo aveva reso una star. Rimase tuttavia per tutte e nove le stagioni prima che andasse in onda l'ultima nel 1998.

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