Ancora una volta il nome di New Delhi fa il giro del mondo, per il motivo sbagliato.
Da giorni, la capitale indiana è avvolta da una nuvola di smog. Il livello di inquinamento in città ha superato di 60 volte i limiti raccomandati dall'Organizzazione mondiale della Sanità.
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A preoccupare è soprattutto la concentrazione di PM2,5, le polveri sottili più pericolose perché cancerogene. Secondo la società IQAir, nel corso della giornata l'indice di qualità dell'aria (Aqi) ha superato il 1000, e un Aqi pari o superiore a 301 è considerato "pericoloso".
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Per questo le autorità locali della metropoli – che insieme ai sobborghi ospita più di 30 milioni di persone – hanno optato per la chiusura delle scuole, il blocco dei lavori edili e il divieto per i mezzi pesanti non essenziali di entrare nel perimetro urbano.
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Ogni inverno che passa, la nebbia di smog che avvolge l’India settentrionale diventa più pesante. In questi mesi, infatti, c’è il picco di inquinamento provocato dalle fabbriche e dal traffico, oltre ai tanti incendi appiccati nei campi agricoli per bruciare i residui dei raccolti. Fumi che l’aria fredda intrappola, rendendo l’aria irrespirabile.