LA SCHEDA

Antibiotici: cosa sono, a che cosa servono e che cos'è l'antibiotico-resistenza

Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo tipo di farmaci e perché è fondamentale che gli antibiotici siano prescritti dal medico e che siano rispettate le dosi

© AdnKronos|  Proposta la tassa del 20% sugli antibiotici ad ampio spettro

L'Italia è prima in Europa per infezioni da batteri resistenti agli antibiotici, che causano soltanto nel nostro Paese circa 12mila morti all'anno. Ma che cosa sono gli antibiotici, a che cosa servono e che cos'è l'antibiotico-resistenza? Ecco tutto quello che c'è da sapere. 

Cosa sono gli antibiotici? -

 Gli antibiotici sono farmaci ottenuti da organismi viventi (come per esempio funghi, piante o da particolari batteri) o sintetizzati in laboratorio. Esistono differenti categorie di questo tipo di farmaci:

  • Le penicilline che sono gli antibiotici maggiormente utilizzati in Italia, agiscono inibendo la sintesi della parete cellulare dei batteri: quando la parete è indebolita i microrganismi non sono protetti e vanno incontro a morte. La penicillina è stato il primo antibiotico a essere estratto naturalmente, grazie all’intuizione del medico scozzese Alexander Fleming. Nonostante i derivati di questa molecola siano tra gli antibiotici più “vecchi” sono considerati ancora oggi quelli di prima scelta delle infezioni più frequenti, in particolare di quelle delle vie aeree (otite, faringite); 
  • Gli imacrolidi che sono la seconda classe di antibiotici in ordine di utilizzo. Essi inibiscono la sintesi delle proteine da parte del batterio, legandosi a una struttura chiamata ribosoma. Sono particolarmente utili nella cura di infezioni respiratorie come alternativa alle penicilline (per esempio nei soggetti con allergia a questi antibiotici) oppure quando le infezioni sono dovute a determinati batteri, come per esempio il mycoplasma pneumoniae. Hanno un’azione batteriostatica (bloccano la crescita ma non uccidono direttamente i batteri) e c’è un rischio alto di resistenze a questi farmaci; 
  • I fluorochinoloni che sono antibiotici che inibiscono la replicazione del DNA dei batteri e sono utilizzati per curare un’ampia varietà di infezioni in particolare del tratto urinario, respiratorio, gastrointestinale. Si dovrebbero prescrivere solo per infezioni gravi o quando non è possibile impiegare altri farmaci; 

  • Le cefalosporine che hanno una struttura simile a quella delle penicilline e condividono lo stesso meccanismo d’azione: entrambe agiscono sulla sintesi della parete cellulare dei batteri. Però rispetto alle penicilline hanno uno spettro d’azione più ampio. Il loro impiego dovrebbe essere riservato alla terapia di infezioni di una certa gravità o in alcuni casi di allergia alle penicilline; 

  • Le tetracicline che sono antibiotici che hanno un meccanismo d’azione che è parzialmente simile a quello dei macrolidi: si legano al ribosoma, ma in un punto differente a quello dei macrolidi e agiscono bloccando la sintesi proteica del batterio. Rispetto agli antibiotici sopra descritti sono meno utilizzate e hanno indicazioni molto specifiche, come per esempio l’acne grave. 

A che cosa servono? -

 Gli antibiotici sono utilizzati per curare o prevenire le infezioni causate da batteri. Sono in grado di uccidere i batteri stessi e/o di prevenirne la moltiplicazione e diffusione all’interno dell’organismo e la trasmissione ad altre persone. Gli antibiotici non sono efficaci contro le infezioni virali quali il raffreddore, l’influenza e alcuni tipi di tosse e mal di gola. In caso di infezioni non gravi causate da batteri, non è necessario ricorrere subito agli antibiotici poiché il nostro sistema immunitario è, nella maggior parte dei casi, in grado di risolverle autonomamente. È fondamentale che gli antibiotici siano prescritti dal medico e che siano rispettate le dosi, le modalità di somministrazione e la durata della terapia da lui indicate al fine di ottenere i massimi benefici e prevenire lo sviluppo dell’antibiotico-resistenza.

Che cos'è l'antibiotico-resistenza? -

 Si tratta di un fenomeno che si verifica quando i farmaci utilizzati per contrastare i batteri, ovvero gli antibiotici, non sono efficaci. Alcuni batteri sono per natura resistenti a specifici antibiotici, mentre altri lo diventano grazie a mutazioni del DNA, che rendono inefficaci farmaci abitualmente impiegati per contrastarne la proliferazione. Le infezioni causate da batteri resistenti, che spesso insorgono e si diffondono in particolare nelle strutture sanitarie e negli ospedali, sono difficili da curare e hanno maggiori probabilità di causare complicanze e, in alcuni casi, anche il decesso del paziente.

La comparsa di resistenza all’antibiotico può essere favorita da diversi fattori. In primo luogo, è proprio l’utilizzo di antibiotici a contribuire alla selezione di microrganismi resistenti. Il fenomeno è accelerato dall’uso improprio ed eccessivo di questi farmaci, dal loro impiego su larga scala nell’allevamento degli animali e nell’attività agricola, e dalla globalizzazione, che facilita gli scambi di merci e i viaggi internazionali, aumentando la diffusione dei ceppi resistenti e favorendo lo sviluppo di epidemie.

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