Tensioni per i cortei pro Palestina, rafforzata la scorta a tre ministri
Nordio rievoca gli anni di piombo: "Il terrorismo nacque così. La magistratura sia severa". La Russa: "China simile a vicenda Ramelli, abbassiamo i toni". Foglio di via da Milano per il leader dell'associazione Palestinesi in Italia
Dopo i disordini degli ultimi giorni avvenuti nelle manifestazioni di piazza, aumenta l'attenzione da parte degli apparati di polizia e dell'intelligence per evitare derive pericolose. Non si può parlare di una vera e propria regia, ma c'è il tentativo di componenti dell'antagonismo di alzare il livello di scontro nelle piazze. Ed è soprattutto la causa palestinese a fare da acceleratore alle pulsioni più violente nelle manifestazioni, come è accaduto venerdì a Torino. È stato quindi deciso il rafforzamento della tutela per tre ministri nel mirino delle contestazioni: Antonio Tajani, Anna Maria Bernini e Giuseppe Valditara. Mentre è stata avviata la procedura per notificare il foglio di via da Milano per il presidente dell'Associazione Palestinesi d'Italia Mohammad Hannoun per istigazione all'odio e alla violenza.
Nordio rievoca gli anni del terrorismo -
Gli esponenti del governo continuano a evocare gli anni di piombo. Oggi è toccato al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. "Ho visto - ha detto - come è nato il terrorismo, proprio anche a Torino: hanno iniziato così, prima si incita alla rivolta, poi si aggrediscono i poliziotti, poi si fa il gesto della P38 per strada e poi però si spara". Quindi, ha aggiunto, "l'intervento deve essere rapido, efficace. Da parte del governo lo è e lo sarà, però adesso sta alla magistratura dimostrare di essere molto, molto severa nei confronti di questi banditi che hanno ferito le forze dell'ordine".
La digos del capoluogo piemontese lavora all'identificazione dei violenti che ieri hanno causato il ferimento di 20 poliziotti, oltre ad aver danneggiato monumenti. Al setaccio filmati e immagini del corteo cui hanno partecipato circa 400 persone e che ha violato le prescrizioni cambiando il percorso per dirigersi verso obiettivi come la prefettura, la sede della Rai e la Mole Antonelliana, dove si sono registrati i momenti di maggiore tensione con le forze dell'ordine. Secondo gli investigatori, dietro ci sarebbe la regia del centro sociale Askatasuna, che avrebbe preso la testa del corteo, deviando il percorso. Si indaga in particolare sulla capsula col fumo urticante che ha causato i danni maggiori ai poliziotti.
La Russa: "China simile a vicenda Ramelli, abbassiamo i toni" -
Dalla vicenda di Sergio Ramelli, 18enne del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da militanti di Avanguardia Operaia, "dovremmo trarre un concetto importantissimo. Attenzione, stiamo prendendo una china che assomiglia all'inizio di queste vicende". Così il presidente del Senato Ignazio La Russa, intervenendo alla presentazione del libro "Il tempo delle chiavi" di Nicola Rao. "Lo dico a tutti abbassiamo i toni, fermiamo qualsiasi piccola escalation - ha concluso - prima che possa essere troppo tardi".
Tutela rafforzata per Tajani, Bernini e Valditara -
Con le manifestazioni in programma nelle prossime settimane l'impegno al Viminale è quello prevenire le degenerazioni violente dei cortei. C'è l'ala pronta da tempo allo scontro (anarchici, centri sociali più duri, militanti pro Pal) che punta ad allargare l'area del dissenso radicale pescando nelle nuove leve degli studenti, anche giovanissimi, che ingrossano le fila delle contestazioni. E la causa palestinese continua ad accendere gli animi. Si rafforza, intanto, la tutela per tre ministri. A Tajani è stata recapitata una lettera minatoria da un gruppo pro Palestina. Bernini e Valditara sono da tempo oggetto di contestazione da parte dei movimenti studenteschi, come si è visto ieri in modo plateale in diverse città. Le autorità di pubblica sicurezza hanno quindi disposto un incremento del dispositivo di scorta per gli esponenti del governo.