Gli esordi

"Non è la Rai", Eleonora Cecere: "I miei genitori spingevano per farmi restare nel programma"

A "Verissimo" la showgirl si commuove ricordando la mamma e il papà: "Ancora oggi prendo il telefono per chiamare mia madre"

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Eleonora Cecere racconta a "Verissimo" gli esordi e i tempi di "Non è la Rai" quando era ancora un'adolescente: "Ho perso un po' tutto di quegli anni: giocare al parco, fare i dolcetti con le amiche, queste cose le rimpiango. Avevo iniziato quel percorso per gioco e i miei genitori erano molto d'accordo, in alcuni momenti un po' troppo, spingevano per farmi restare nel programma anche se facevano sempre il tifo per me".

"Per un periodo mio papà è stato anche il mio manager. Era sempre con me, mi seguiva e aveva anche smesso di lavorare. Credevo che stesse facendo il mio bene ma crescendo mi sono resa conto che i miei genitori non hanno mai pensato al mio futuro o a quello dei miei fratelli. La mia era una famiglia mediocre e quel tipo di guadagno non li faceva stare nella pelle, pensavano di poter spaccare il mondo. È stato un errore" confida Eleonora Cecere a Silvia Toffanin.

E ricordando i suoi genitori la showgirl si commuove raccontando la dolorosa perdita della madre e del padre: "La prima a scomparire è stata mamma, il nostro è stato un legame fortissimo, se ne è andata tra le mie braccia. Ancora oggi prendo il telefono per chiamarla".