Porta verso la conferma dell'ipotesi di un "bird strike" l'esito degli accertamenti tecnici sul motore della Freccia Tricolore che il 16 settembre 2023 si schiantò vicino all'aeroporto di Caselle (Torino), provocando la morte di una bambina di 5 anni. Gli specialisti interpellati dalle parti in causa avrebbero trovato delle tracce inequivocabili. A causare l'avaria del velivolo sarebbe stato, dunque, l'impatto con un uccello, poi risucchiato nel vano motore, subito dopo il decollo. L'inchiesta è condotta dalla procura di Ivrea.
La procura di Ivrea aveva ordinato a marzo una superconsulenza con la formula dell'accertamento tecnico irripetibile. I report saranno depositati nelle prossime settimane. Il motore è stato aperto giovedì a Volpiano (Torino), dove l'aereo è custodito in un hangar di pertinenza dei carabinieri. Le tracce notate al suo interno verranno repertate e, con ogni probabilità, sottoposte a un test biologico.
Per il momento l'unico indagato nel procedimento è il pilota, il maggiore Oscar Del Dò, che quando si rese conto dell'avaria indirizzò la Freccia verso la pista dell'aeroporto, in un punto completamente privo di mezzi e di persone, e si lanciò con il paracadute. L'apparecchio, però, dopo avere toccato il suolo continuò a strisciare in linea retta, ruppe la recinzione urtando un'automobile di passaggio sulla strada limitrofa. A quanto si apprende non sono emerse, almeno per ora, anomalie di qualche natura nel motore.