E' una panoramica profonda e simbolica sull'opera di Steve McCurry, quella offerta dalla mostra "Sguardi sul mondo" in programma a Trieste fino al 4 maggio 2025. Il suggestivo Salone degli Incanti accoglie oltre 150 fotografie realizzate dall'artista, considerato uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea. Sono scatti, frutto di una ricerca scrupolosa, che attraversano confini geografici e sociali guidando chi li osserva alla scoperta di un mondo in costante cambiamento, conducendo il visitatore in un viaggio emozionante e complesso tra culture, esperienze e sensibilità diverse.
Lo sguardo di Steve McCurry -
Ciascuno degli scatti che compongono la mostra è una sorta di finestra che si apre su mondi lontani, restituendo i volti, le esperienze e le storie raccolte dal fotografo durante i suoi viaggi. Con le sue fotografie, Steve McCurry svela frammenti nascosti di umanità: i colori saturi e vivaci fanno da contraltare a immagini di povertà, sradicamento e disperazione in quello che a prima vista sembra un paradosso, ma che invece è lo strumento attraverso cui far emergere la fierezza e la grande dignità sei soggetti immortalati. Come Sharbat Gula, la ragazza afghana il cui sguardo è diventato un’icona mondiale della fotografia. A rendere indimenticabili i ritratti di McCurry è proprio la relazione empatica che ha saputo instaurare con il soggetto e che riesce a trasmettere all'osservatore tanto che, talvolta, si ha la sensazione che siano le foto a scrutare chi le guarda. In questo modo si instaura un dialogo paritario tra due mondi diversi, tra osservato e osservante, capace di trascendere le diverse etnie, latitudini e difficoltà di vita.
Il percorso espositivo -
La mostra "Sguardi sul mondo" propone un viaggio, un cammino che invita il visitatore a momenti di intimità nell'osservare le opere di Steve McCurry. L'esposizione si apre con una serie di intensi ritratti, presentando un grande affresco di narrazioni e situazioni pronte a essere esplorate. Prosegue poi con immagini che spaziano tra guerra e poesia, sofferenza e gioia, stupore e ironia, componendo un mosaico di emozioni che catturano lo sguardo e toccano l’anima. La disposizione delle stampe privilegia il racconto dell'umanità, offrendo al visitatore la libertà di cercare e ascoltare le proprie emozioni, alternando immagini poetiche dedicate al buddismo, alla meditazione ai templi e alla spiritualità, a scatti che documentano la condizione di civili incolpevoli nei territori di guerra, come l'Afghanistan, la guerra del Golfo e l'11 settembre. Una sezione significativa è dedicata ai bambini, culminando nel rapporto tra uomo e ambiente, spesso reso possibile grazie alla contiguità con l'universo animale. Il percorso mescola intenzionalmente Paesi e periodi diversi in cui le immagini sono state catturate, per accordare unicamente le emozioni evocate da ciascun scatto, lasciando il visitatore libero di sentirne il richiamo, di andare, venire e tornare indietro, e fare di questa incursione nell'universo di Steve McCurry una sua esperienza propria e personale.
Curata da Biba Giacchetti con la direzione artistica di Gianni Mercurio, la retrospettiva sull'opera di Steve McCurry si inserisce nel palinsesto di "GO!2025&Friends", progetto che vede numerosi eventi ad affiancare il cartellone di "GO!2025" anche fuori da Gorizia, nell’anno in cui insieme a Nova Gorica saranno Capitale europea della Cultura.