L'inchiesta

Appalti sanità a Bari, borse e ristrutturazioni come tangenti: 10 arresti, incastrati da intercettazioni

In manette imprenditori e dirigenti Asl. L'indagine avrebbe svelato, secondo gli investigatori, un "sistema diffuso di corruzione all'interno della Asl barese, da cui si rileverebbe un quadro inquietante di collusione e mercificazioni seriali della funzione pubblica"

La guardia di finanza di Bari ha arrestato 10 persone (sei in carcere, quattro ai domiciliari) per i reati di associazione a delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e turbata libertà degli incanti. L'inchiesta riguarda alcune tangenti per appalti nella sanità, tra gli arrestati ci sono imprenditori e dirigenti Asl. Decisive per le indagini le intercettazioni riportate nell'ordinanza di custodia cautelare.

Magistratura: "Sistema diffuso di corruzione" -

 L'indagine avrebbe svelato, secondo gli investigatori, un "sistema diffuso di corruzione all'interno della Asl barese, da cui si rileverebbe un quadro inquietante di collusione e mercificazioni seriali della funzione pubblica". Gli imprenditori coinvolti, in cambio degli appalti (tra cui quello del 'gabbione' dell'ospedale San Paolo di Bari, il reparto dei detenuti ricoverati, e della 'Casa della Salute' del comune di Giovinazzo), avrebbero pagato tangenti in denaro, borse di lusso e ristrutturazioni delle case. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati contanti per 250mila euro ai pubblici ufficiali e 70mila agli imprenditori coinvolti, oltre che 17 borse di alto valore. In carcere sono finiti i sei indagati per i quali è stata riconosciuta l'associazione a delinquere. Gli altri quattro sono ai domiciliari.

Le intercettazioni: "Sono tutta decorata Cartier, Vuitton, Hermes" -

 Paola Andriani e suo marito, il dirigente della Asl Bari Nicola Iacobellis, tra gli arrestati, avevano la predilezione per gli oggetti di lusso che acquistavano rigorosamente con denaro contante, che loro chiamano "i ducati", custoditi presumibilmente nella loro villetta della Selva di Fasano (Brindisi). È quanto emerge dalle 655 pagine del provvedimento cautelare notificato ai 10 arrestati. È il primo maggio del 2024 quando Andriani dice al marito (e una microspia registra la conversazione) che vuole realizzare delle tende a marchio Hermes per la loro casa. La donna ostenta le proprie ricchezze e, rivolgendosi al coniuge, dice con tono scherzoso, indicando la borsa e i gioielli che indossa: "Sono tutta decorata Cartier, Vuitton, Hermes". La coppia parla anche del denaro contante che non riesce a spendere, della dipendente del loro dentista che "storce il naso" quando i due le propongono di pagare in contanti 6mila euro di spese mediche. Ma gran parte delle preoccupazioni della donna sono per il denaro che hanno accumulato che è "diventato difficile utilizzare". Dice Andriani in uno sfogo col marito: "Se mi girano i c... comincio a spendere tutto, domani mi compro l'orecchino! E cominciamo con l'orecchino". (...). "Questo - prosegue la donna - è un ottimo sistema". E ancora: "Aumentiamo invece di diminuire, aumentiamo! Il problema è che come ti dicevo non riesci a... ormai è diventato difficile anche... capito? Veramente è diventato difficile utilizzarli! Io ce la metto tutta... ma quest'anno è stato tosto".

"In caso perquisizione, dici soldi avuti in eredità" -

 "Se vengo a fare una perquisizione a casa tua e ti trovo 20mila euro in contanti, tu puoi dire 'io quei soldi li ho avuti da mio padre che mi ha dato l'eredità oppure io percepisco il fitto a nero e che ho tenuto da parte'. Mica lo puoi dimostrare che è una tangente? Mica sta scritto sopra alla banconota tangente". È un'altra delle trascrizioni delle intercettazioni riportate nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Tribunale di Bari.

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