aveva 96 anni

Milano, morta Licia Pinelli: era la vedova del ferroviere anarchico "18esima vittima" della Strage di Piazza Fontana

Suo marito Pino era stato accusato dell'esplosione della bomba nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura nel dicembre del 1969. Per tutta la vita ne professò l'innocenza

© IPA

E' morta a 96 anni Licia Rognini Pinelli, la vedova del ferroviere anarchico, Pino, morto a 41 anni nel dicembre del 1969 precipitando da una finestra della questura di Milano, dove era stato trattenuto per l'esplosione della bomba nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana. "Una vita spesa con dignità coerenza e coraggio in difesa del nome di Pino… Cara Licia, quanto di abbiamo voluto bene", la ricorda il circolo Anpi Barona di Milano in un post su Facebook, rivolgendo un abbraccio alle figlie, Silvia e Claudia Pinelli, e a tutti i suoi cari.

Licia Pinelli, nata il 5 gennaio del 1928 a Senigallia (Ancona) affermava: "Io sono cresciuta in una casa di cento famiglie, in viale Monza, a Milano, dove c'era di tutto e potevamo essere tutto, ho fatto una scelta. Sarà anche banale, ma è una scelta di vita che riguarda il modo di essere, il matrimonio, il lavoro, la verità, la politica anche".

Licia Rognini e Giuseppe 'Pino' Pinelli si erano sposati nel 1955, dopo essersi conosciuti tre anni prima a un corso di esperanto a Milano. Nel 1960 e nel 1961 la nascita delle due figlie, Silvia e Claudia, che negli anni hanno sempre affiancato la madre nelle battaglie per la verità sulla morte del marito, accusato ingiustamente della strage di Piazza Fontana.

Dopo la morte del marito, la notte tra il 15 e il 16 dicembre del 1969, Licia Pinelli ha combattuto una lunga battaglia giudiziaria per arrivare alla verità sulla morte della "18esima vittima innocente" di Piazza Fontana, come si legge sulla targa del Comune di Milano posata nel 50esimo anniversario della strage.

Da quasi 60 anni alla ricerca della verità sulla morte di suo marito, Licia Pinelli era stata nominata nel 2015 commendatore al Merito della Repubblica da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che nel 2009, in occasione della Giornata della memoria delle vittime del terrorismo, la invitò al Quirinale con Gemma Capra, vedova del commissario Luigi Calabresi. La stretta di mano tra le due donne fu ripetuta dieci anni dopo nella sede del Comune di Milano davanti al Presidente Sergio Mattarella, in occasione del 50esimo anniversario della strage.

Dopo oltre dieci anni di silenzio, raccontò la sua storia in "Una storia quasi soltanto mia", libro scritto con lo storico fondatore di Radio Popolare Piero Scaramucci.

"E' con estrema tristezza che l'Anpi Provinciale di Milano apprende della scomparsa di Licia Rognini Pinelli", scrive in una nota il presidente Primo Minelli, stringendosi "alla famiglia in questo triste momento" e mandando "un forte abbraccio" alle figlie Silvia e Claudia. "Quest'anno - ricorda Minelli -, in occasione della manifestazione del 12 dicembre a ricordo della strage di Piazza Fontana e in occasione della morte del Partigiano Pino, avevamo deciso di consegnare a Licia la tessera ad Honorem dell'Anpi. Purtroppo, la sua scomparsa impedirà questa nostra decisione".

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