"Giulia, aiutami ti prego". Filippo Turetta inviava messaggi per impietosire l'ex fidanzata Giulia Cecchettin pochi giorni prima del delitto. "Quarto Grado" mostra i vocali inediti utilizzati dal giovane per instillare un senso di colpa nella ragazza.
Messaggi piagnucolanti - In un vocale del 7 novembre 2023 Turetta evoca un "disperato bisogno di aiuto" e paragona la sua situazione affettiva a quella di un "povero che chiede da mangiare". Come emerge dall'inchiesta solo poche ore dopo, l'allora 21enne cercava in rete informazioni pratiche su come uccidere l'ex fidanzata. "Corda per legare, come legare caviglie sopra e sotto il ginocchio, silenziare puntando il coltello", sono solo alcune delle ricerche effettuate sul web utilizzando una rete protetta.
La reazione di Giulia - Nonostante la crescente esasperazione dei messaggi, Giulia risponde ai vocali anche se per sicurezza non menziona il luogo in cui aveva preso appuntamento per vedersi con un'amica. "Non è mai successo e non succederà mai che io mi presenti. Mi fai stare male così, non possiamo raccontarci le cose?", dice Filippo Turetta che poi incolpa l'ex fidanzata di escluderlo dalla sua vita sociale. "Nessuno tiene a me che sto morendo", rincara la dose il giovane paventando il rischio che Giulia nel frattempo avesse iniziato a sentirsi con un altro ragazzo. Il pressing di audio prosegue, insieme alle ricerche su Internet, fino all'incontro fatale dell'11 novembre.