la classifica

Tra i 10 migliori barman del mondo tre sono italiani (ma il primato va al Messico)

Presentata a Madrid la nuova graduatoria dei 50 migliori bar del mondo. Per la prima volta la vittoria va a un locale di Mexico City

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Il mondo cambia e i bar con lui. In due parole questo è il senso della nuova graduatoria dei 50 migliori bar del mondo presentata a Madrid. 50 best è ormai un brand affermato che partendo dai ristoranti per passare ai bar e più recentemente anche agli hotel premia i locali più cool del momento. Nel caso dei bar ci azzecca perché, al di là delle posizioni, tra i 50 bar della classifica ci sono davvero quasi tutti i migliori, diversa è la percezione nei ristoranti. Basti pensare che secondo loro il miglior ristorante d'Italia sarebbe il Lido 84 a cui la Michelin attribuisce una sola stellina.

Dalla prima edizione nel 2009 fino a due anni fa quando, prima con Paradiso e poi con Sips, il primo posto sbarcò a Barcellona, la testa della classifica si è sempre giocata tra Londra e New York. Ora le due capitali del mondo alcolico si ritrovano con un solo bar, il Tajer&Elementary di Londra, nella top 10. Il primo bar di NY è sempre il Double Chicken Please che si è preso una vacanza dalla cima della lista per rinnovare uno dei due spazi che costituiscono la proposta del locale. Nella top 20 la grande mela aggiunge giusto il modesto Overstory. 

Chi ha vinto l'ultima edizione -

 A far festa questa volta sono stati i latinos. Il miglior bar del mondo è Handshake Speakeasy di Mexico City, che pure ha un po' di sangue nostrano nei cocktail, perché uno dei soci si chiama Marcos Di Battista e da buon argentino vanta ascendenze italiche. Argentino è anche il Tres Monos di Buenos Aires, settimo e ottavo l'Alquìmico di Cartagena, la città colombiana di Garcia Marquez.

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In tutto ciò l'Italia se la cava anche se, come sempre, fuori porta. Negli ultimi 5 anni era stato un Italiano il numero uno al mondo, prima per tre volte di fila Ago Perrone al Connaught - quest'anno tredicesimo - poi Giacomo Giannotti del Paradiso, decimo, e Simone Caporale, terzo. Stavolta Antinori col suo Bar Leone di Hong Kong è secondo, il che ci rende comunque la prima nazionalità nella top 10.

Il miglior Bar della penisola è ancora il Drink Kong di Roma che però perde 12 posizioni passando al 33° posto, mentre ne guadagna 10 lo spettacolare Locale di Firenze. La bella novità è l'ingresso in lista del Moebius, il più bello spazio della mixology di Milano, città che infila nella top 50 anche il suo più famoso speakeasy, il 1930. Grida vendetta l'uscita dal gruppo di testa dell'Antiquario di Napoli.

Atene continua a essere una destinazione top: è l'unica città Europea con Barcellona e Londra ad averne due tra i primi 20.

A Parigi scompare il Little red door che sembrava lanciato verso la massima gloria ma che ha cambiato proprietà e stile. In compenso la capitale francese presenta due new entry: The Cambridge Public House in diciannovesima e il Bar Nouveau, 20 posizioni indietro. È curioso, per sprecare un eufemismo, che il Bar Nouveau dove c'è la mano di un mito assoluto della mixologia contemporanea, Remy Savage, abbia scippato il posto al suo altro locale, il Bar with Shapes di Londra; ma non confondetevi, guidato dalla grande Maria Kontorravdis, Shapes resta uno dei migliori bar del mondo!

Marco Di Gregorio