È stato firmato all'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) il rinnovo del contratto 2022-24 del comparto Funzioni centrali, che interessa circa 195mila dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali, degli enti pubblici non economici tra cui Inps e Inail. C'è stata però una spaccatura tra i sindacati: l'accordo è stato sottoscritto dalla Cisl-Fp e dagli autonomi Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp; no invece di Fp-Cgil e Uil-Pa. Le sigle firmatarie hanno raggiunto la maggioranza del 54,6%. Il contratto prevede un incremento retributivo medio di 165 euro al mese, per tredici mensilità. Tra le principali novità, la possibilità della settimana corta, su quattro giorni: in via sperimentale e volontaria mantenendo le 36 ore settimanali. Previsti i buoni pasto anche in smart working.
Lo smart working è facilitato per i neoassunti e per chi è in condizioni di particolare necessità. L'erogazione del buono pasto è prevista per la giornata in lavoro agile svolta con le stesse ore previste in presenza. Per i lavoratori con particolari esigenze di salute o che assistano familiari con disabilità in situazione di gravità ai sensi della legge 104 o genitori con bambini piccoli, si legge nella bozza, "e per le altre casistiche individuate in sede di contrattazione integrativa è possibile estendere il numero di giorni di attività resa in modalità agile rispetto a quelle previste per il restante personale".
Cisl-Fp: "Chi si oppone ritarda i rinnovi" -
"Abbiamo sottoscritto convintamente l'ipotesi di contratto del comparto delle funzioni centrali", ha affermato il segretario generale della Cisl-Fp, Maurizio Petriccioli. "Le risorse, conquistate grazie alla continua interlocuzione con il governo, consentono un aumento pari al 5,78% del monte salari, un incremento ben superiore sia al 4,07% del triennio 2019-2021, sia al 3,48% del periodo 2016-2018", ha sottolineato. Per la Cisl-Fp è "positivo sottoscrivere i Ccnl dei dipendenti pubblici, per non interrompere la continuità dei rinnovi contrattuali e per poter avviare immediatamente i negoziati per il triennio 2025-2027".
"Quando la maggioranza del tavolo contrattuale ritiene di aver raggiunto condizioni favorevoli per i lavoratori, i contratti si firmano e lo si fa con responsabilità e senza i tatticismi politici che animano certe sigle sindacali. Opporsi alla firma senza proporre un'alternativa concreta finisce solo per ritardare colpevolmente i futuri contratti e dunque l'erogazione delle risorse nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori. Considerati i limiti della finanza pubblica e gli impegni europei dell'Italia, la Cisl-Fp fa la propria parte. Lasciamo fuori dalle trattative le dispute politiche e concentriamoci sul nostro ruolo sindacale: ottenere i migliori contratti possibili nelle migliori condizioni possibili", ha ricordato Petriccioli.