E' importante seguire una dieta ? Per quanto tempo è consigliato seguire una dieta alimentare ? Quali strategie possiamo attuare per combattere il tumore con le difese naturali ? Quali alimenti è meglio evitare nella dieta? Quali sono gli alimenti che ci possono aiutare?
I tumori alla vescica e alla prostata sono in aumento in Italia. La prevenzione e la lotta a questo tipo di cancro partono anche dall'alimentazione che ha un ruolo importante. Una dieta corretta aiuta infatti a potenziare le nostre difese naturali. Scopriamo quali sono gli alimenti da prediligere e quali sono quelli da evitare.
Per la cura delle neoplasie urologiche della vescica e della prostata è usuale un approccio multidisciplinare composto da medici di medicina nucleare, oncologi, urologici, psico-oncologi, fisioterapisti, ma viene spesso sottovalutata l’importanza dell’apporto dietetico e nutrizionale. Ne abbiamo parlato con il professor Patrizio Rigatti, responsabile Scientifico dell'Unità Operativa di Urologia dell'ospedale Auxologico Capitanio di Milano.
Sono documentati, come presentato all’ASCO (American Society Clinical Oncology) già nel 2020, i benefici effetti degli interventi nutrizionali precoci sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza nei pazienti affetti da tumore. Numerosi dati, contenuti anche nelle linee guida dell’Academy of Nutrition and Dietetics, dell’American Society for Parenteral and Enteral Nutrition e della European Society for Clinical Nutrition and Metabolism, sostengono l’importanza della terapia nutrizionale. Dai dati in nostro possesso, possiamo affermare che NON esistono diete che distruggono i tumori, ma che molti alimenti sono utili per rendere più efficaci le terapie potenziando le nostre difese immunitarie e fornendo sostegno al malato per una qualità di vita migliore. Per citare un esempio, è ben conosciuto il legame tra eccesso di cibo, resistenza all’insulina diabete tipo2 e l’incidenza di neoplasia alla prostata. Le neoplasie prostatiche e vescicali, apparentemente molto differenti e distanti come origine e cause, possono significativamente reagire e pertanto migliorare seguendo un corretto approccio nutrizionale. Un’alimentazione scorretta è molto spesso associata a una riduzione di efficacia dei trattamenti medici e a un peggioramento della malattia.
E' molto importante la qualità, la quantità e il tempo di assunzione di alcuni alimenti anche in considerazione di moderni studi che purtroppo prevedono il raddoppio dei casi di tumore alla prostata entro il 2040, con un aumento di incidenze anche in soggetti giovani e nei Paesi ritenuti a basso rischio per questa patologia. È inoltre necessario far presente che la quantità e qualità di sostanze che assumiamo possono condizionare una reversibilità di un primo micro-tumore che si trovi nelle condizioni iniziali di crescita. È in questa fase che i fattori nutrizionali possono giocare un ruolo essenziale: alcuni facilitando e altri rallentandone la crescita.
Recenti studi molto interessanti stanno individuando alcuni microrganismi nell’intestino e nell’urina che sarebbero associati a un aumento del rischio di tumore della prostata. Prima di tutto è necessario potenziare i nostri sistemi di difesa quali il microbiota che rappresenta l’insieme dei microorganismi che popolano la mucosa intestinale, sintetizzano vitamine, flavonoidi a effetto protettivo per la mucosa stessa e agiscono da competitor per specie esogene patogene producendo batteriocine, sostenendo il sistema immunitario e quindi ci proteggono dai processi ossidativi, diminuendo i fuso-batteri e migliorando così l’azione di chemioterapici, riducendo gli effetti secondari sia della radioterapia che di altri trattamenti farmacologici. Il microbiota che è presente nell’intestino, nell’apparato urinario e anche in vagina, è sicuramente influenzato dai farmaci ma, soprattutto dalla nostra alimentazione quotidiana. Inoltre è importante sapere che quanto il microbiota sia utile al nostro organismo quanto una non corretta modulazione dello stesso possa portare alla produzione di ormoni androgeni e quindi una resistenza endocrina che possono contrastare i classici trattamenti medici. Sono sufficienti due settimane di dieta regolata per influenzare il sistema immunitario: se ad esempio seguiamo una dieta chetogenica (carne, grassi, ecc.) avremo il sistema immunitario adattativo meno protettivo. Al contrario, se seguiamo una dieta vegana, stimoliamo il sistema immunitario innato con la sovra regolazione dell’immunità antivirale, dell’eritropoiesi e del metabolismo dell’eme.
È ormai noto che bisogna ridurre il glucosio che ricordiamo essere presente in tantissimi alimenti come il riso, la pasta, il pane, la pizza etc. Mentre il fruttosio, contenuto soprattutto nella frutta e nel miele, può essere un alleato rinforzando la risposta immunitaria dei linfociti T stimolando la produzione di leptina. Il consumo di carni rosse o di cibo processato di bassa qualità, è stato identificato come un importante fattore per sviluppare il tumore della vescica. Ne è fortemente consigliato l’assunzione di aglio durante il pasto con carni rosse in quanto neutralizza le amine aromatiche rilasciate dalla carne.
Il tè verde è un noto antiossidante e sappiamo che in particolare, il tè verde giapponese Matcha contiene molte sostanze utili per il nostro organismo. L’olio extravergine di oliva (attenzione alla provenienza, in commercio ne troviamo molti di bassa qualità). Dall’olio di oliva si può estrarre il fenolio che, secondo ricerche tedesche (Maintrac), sembra esserne la parte più attiva. Le olive nere, ancor più di quelle verdi, contengono concentrazioni di antiossidanti polifenolici, quindi sono degli ideali antinfiammatori.
La curcuma è un antinfiammatorio ben conosciuto e ne è anche citata una funzione antitumorale; se ne consiglia il consumo insieme al pepe nero per facilitarne l’assorbimento intestinale. Si può aggiungere alle verdure, minestre o a tutti gli alimenti. Lo zenzero, possiede le stesse caratteristiche antinfiammatorie e antitumorali della curcuma, può inoltre essere utile per ridurre la nausea che accompagna la chemio o la radioterapia. I broccoli, i cavoli, i cavolini di Bruxelles, cavoli cinesi, cavolfiori quindi le crocifere in genere, contengono sulforafano che è una potente sostanza protettiva per la prostata e l’apparato urinario. Un suggerimento utile è quello di non far bollire a lungo questi alimenti, è preferibile una cottura breve al vapore o addirittura, consumarli crudi. Bisogna inoltre tener presente che l’effetto benefico degli alimenti si moltiplica se sono utilizzati in associazione: ad esempio con cipolle, pomodori, aglio, olio extravergine d’oliva. Le fave sono note inoltre per contenere la levodopa, principio utilizzato per la cura di malattie neurologiche quali il Morbo di Parkinson. I pomodori, come tutti gli alimenti che contengono licopene, andrebbero consumati cotti almeno due volte la settimana. L’assunzione di farmaci oncologici associato a licopeni ha evidenziato cambiamenti nelle cellule endoteliali circolanti sulla angiogenesi e nel fattore di crescita endoteliale vascolare.
I funghi, sono un altro alimento consigliato da diversi studi americani. In Giappone i funghi shiitake sono utilizzati in associazione con la chemioterapia per fornire un sostegno al sistema immunitario. Si consiglia ovviamente il consumo di tutta la verdura per le ben conosciute sostanze benefiche come ad esempio la quercitina con proprietà anti proliferative. Le erbe aromatiche, come il rosmarino, il timo, l’origano, il basilico e la menta ricchissimi di oli essenziali, possono ridurre la proliferazione cellulare. Anche alcune alghe marine comunemente consumate in Asia contengono sostanze utili per la prostata. I frutti di bosco, le fragole, i lamponi, le more, i mirtilli neri e rossi contengono l’acido ellagico e stimolano meccanismi di protezione cellulare. Il succo di melograno, possiede effetti benefici per la prostata e se ne consiglia un abbondante bicchiere ogni mattino a colazione. Il mirtillo rosso, molto utilizzato nelle infezioni urinarie ha anche un importante effetto nella prevenzione del tumore della vescica. Alcuni studi indicano che le sostanze antiossidanti contenute nell’avocado, possono aiutare la prevenzione del tumore della prostata. Le prugne, le pesche-noci e altri frutti con il nocciolo, così come arance, i mandarini, i limoni e i pompelmi, contengono flavonoidi, polifenoli ed altre sostanze ad azione antinfiammatoria.
Tra i cereali sono consigliati: l’avena, la crusca, l’orzo, il farro, limitando l’utilizzo delle farine bianche. La cioccolata fondente, contiene sostanze antiossidanti e un consumo di 20 grammi al giorno, non fornisce un apporto calorico eccessivo e dona piacere al palato. Si consiglia il consumo di olio di fegato di merluzzo, sgombro, sardine ecc. in quanto sono alimenti molto ricchi di vitamina D la quale, anche prodotta dalla pelle in esposizione al sole, è un potente protettore delle difese immunitarie e tutti dovrebbero controllarne i livelli ematici per eventuali azioni correttive. Uno studio pilota condotto in Canada su pazienti affetti da tumore della prostata, ha dimostrato un rallentamento nella progressione del PSA, con l’assunzione di 2000 unità giornaliere di Vitamina D per 8 mesi. È consigliato il consumo di pesce almeno due volte alla settimana, preferendo i pesci di piccole dimensioni che sono una buona fonte di Omega3 ed hanno livelli di contaminazione ancora accettabili; i pesci più grossi infatti risultano contaminati da mercurio e varie altre sostanze tossiche.
Riassumendo, abbiamo evidenziato che, per la prevenzione di molti tumori è bene cercare di mantenere in “buona salute” le nostre difese immunitarie, sia con corrette abitudini alimentari che con uno stile di vita, ricorrere a un’alimentazione basata prevalentemente su cereali integrali, legumi, verdure di stagione, un po’ di frutta e semi oleaginosi e, solo occasionalmente, latticini e cibo di origine animale. Per quanto riguarda gli stili di vita, è necessario abolire l’uso di sigarette e limitare il più possibile il consumo di bibite con coloranti e con varie sostanze aggiunte. Come ben noto, ci sono indicazioni diverse per quanto riguarda il consumo di vino, se ne consiglia comunque un’assunzione moderata, evitando i super alcolici. Inoltre è bene ricordare che, siamo tutti inevitabilmente esposti a sostanze potenzialmente pericolose presenti nell’ambiente, sia a quelle utilizzate per uso domestico e sia a quelle chimiche utilizzate in agricoltura. È importante migliorare il rapporto con il proprio corpo, comprendere e superare le ferite della psiche, per agire sul sistema immunitario. Sappiamo che anche lo stress gioca un ruolo fondamentale per le nostre difese immunitarie. Per concludere, sarà molto utile: correggere l’alimentazione, modificare il proprio atteggiamento mentale e rafforzare l’organismo attraverso l’attività fisica. Si tratta di mettere in atto, nei propri comportamenti e nei rapporti con gli altri, una sorta di grazia che finisca per permeare anche la nostra biologia per far scaturire un sentimento di benessere e di gratitudine per la vita.