Centinaia di persone hanno preso parte a Piacenza ai funerali di Aurora, la 13enne morta a fine ottobre cadendo dal tetto di un palazzo di sette piani nel quale viveva con la madre: un episodio dai tratti ancora oscuri e per il quale l'ex fidanzato minorenne della vittima, indagato per omicidio volontario, si trova rinchiuso nel carcere minorile di Bologna. "Siamo di fronte a una vicenda assurda che lascia attoniti, senza parole", ha detto il vescovo di Piacenza, mons. Adriano Cevolotto, nella sua omelia.
Il vescovo: "Strappata dalla vita" -
"Con una domanda - ha continuato il vescovo -: cosa sta succedendo? Questo è uno di quegli eventi che accorciano le distanze umane: Aurora è diventata figlia, sorella, nipote e amica di ciascuno di noi. Aurora è stata strappata. Dalla vita. Dai suoi cari. Dagli amici è stata strappata una piantina piena di boccioli. Che erano le sue speranze".
La sorella: "La ricorderò sempre" -
Sconvolta la sorella di Aurora, Vicktoria, che al termine del funerale nella cattedrale di Piacenza ha detto: "Non saremo mai da sole, nessuno smetterà di ricordare Aurora, non sarà mai dimenticata, così come tutte le altre vittime di femminicidio e violenze. Lei sarà sempre nella mia anima". "Quello che è accaduto, una ragazzina morta e un altro adolescente in carcere, rappresenta una sconfitta sociale", ha commentato l'avvocato Lorenza Dordoni, che rappresenta la famiglia della vittima.
Palloncini e fumogeni bianchi all'uscita della bara -
All'uscita del feretro dalla chiesa si è levato un lungo applauso tra la folla e sono stati accesi fumogeni di colore bianco: diversi palloncini bianchi sono poi stati liberati in cielo. A dare l'ultimo saluto alla ragazzina c'erano amici e compagni di scuola, ma anche tanta gente comune della città, rimasta profondamente scossa dalla tragedia della 13enne. Molti gli striscioni con messaggi come "Ciao Aurora" e "Questo non è un addio ma un arrivederci". In prima fila, in chiesa, il sindaco Katia Tarasconi, in compagnia del prefetto Paolo Ponta: a Piacenza è stato proclamato il lutto cittadino.