Milano omaggia Elio Fiorucci, lo stilista e imprenditore scomparso nel 2015, cool hunter, fondatore dell'omonimo marchio che a partire dagli anni Sessanta ha rivoluzionato il costume, la moda e la scena dell'arte contemporanea in Italia. Dal 6 novembre 2024 al 16 marzo 2025, Triennale presenta la mostra "Elio Fiorucci", a cura di Judith Clark con progetto di allestimento di Fabio Cherstich. Si tratta dell'esposizione in assoluto più grande e ricca di opere e documenti mai dedicata a questa figura unica, con l'obiettivo di restituirne le differenti dimensioni creative.
Boeri: "Fiorucci ha invaso di colori e forme la cupa Milano degli anni Settanta" -
"Abbiamo voluto riempire, proprio qui, dove il fenomeno Fiorucci è nato ed esploso, il vuoto di una formidabile amnesia - ha detto Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano -. Milano, grazie a Fiorucci, è stata infatti per almeno due decenni uno dei magneti delle idee più avanzate della cultura giovanile internazionale e la culla delle contaminazioni più fertili e audaci non solo tra moda, design, arte visiva e pubblicità, ma anche tra cultura e commercio. Invadendo di colori e forme la Milano cupa degli anni Settanta e poi esportando la sua cometa cromatica nel mondo, Elio Fiorucci ha dato alla sua città il regalo di un primato nella creatività internazionale."
Il racconto dell'inconfondibile estetica di Fiorucci -
La mostra si propone come una retrospettiva dal chiaro intento biografico, che include le vicende umane, imprenditoriali e culturali di Elio Fiorucci, portando uno sguardo nuovo sulla sua figura. Presenta inoltre le ricerche sviluppate da accademici e da collaboratori, raccontando la visione unica di Fiorucci e una serie di esperimenti che hanno rivoluzionato la moda e il marketing italiano e globale. L'esposizione si focalizza in particolare sulla vita e sulla biografia dello stilista: vengono presentati, seguendo un ordine cronologico, sia materiali provenienti dal suo archivio personale sia prodotti industriali, raccontando l'inconfondibile estetica di Fiorucci.
La narrazione con le registrazioni inedite della voce dello stilista -
Il progetto di allestimento mette in risalto la teatralità delle diverse parti che compongono il racconto: l'intera mostra è attraversata dalla voce di Elio Fiorucci - resa attraverso registrazioni fino a ora inedite - che ripercorre alcuni momenti personali e che viene messa in dialogo con le voci di altri protagonisti della storia dello stilista, dando vita a una narrazione che si intreccia al racconto del marchio. La grafica e il linguaggio ironico e provocatorio a cui lo stilista si ispirava sono altri elementi centrali dell'esposizione, resi attraverso una molteplicità di media, documenti e opere che spaziano dalla scala della polaroid fino all'installazione ambientale, passando per video, fotografie, plastici di architettura, abiti, accessori e opere d'arte contemporanea, a dimostrazione di come il brand abbia sempre avuto una sua identità, strettamente legata alla personalità del suo fondatore.
La mostra "su carta" - Il catalogo, pubblicato da Electa, è concepito come un compendio di opere di natura eterogenea selezionate per mettere in evidenza temi e linguaggi esplorati da Elio Fiorucci lungo tutto l’arco della sua articolata carriera. La pubblicazione restituisce nel ricco apparato iconografico una selezione di oggetti e documenti della mostra nel tentativo ambizioso di mettere insieme archivi e giacimenti -spesso inediti-, pubblici e privati, nazionali e internazionali e molto eterogenei, al fine di illustrare una buona parte dei progetti in cui Elio Fiorucci è stato coinvolto durante la sua carriera di imprenditore e creativo. I contributi e le testimonianze di chi ha vissuto e lavorato con Elio Fiorucci completano la restituzione delle differenti dimensioni creative del designer, dello stilista, del cool hunter, dell’imprenditore.