Tecnicamente si chiama odontofobia e significa “paura del dentista”. È una delle forme di ansia più comuni tra quelle legate alla sfera medica, anche perché dal dentista dovremmo andare tutti almeno una volta all’anno. Secondo una recente indagine, oltre la metà degli Italiani ha paura di andare dal dentista, anche per una semplice visita di controllo. Non è solo il timore del dolore a scatenare la preoccupazione: la poltrona odontoiatrica e il relativo strumentario sono una importante fonte di ansia e contribuiscono a far venire i sudori freddi, anche più di quanto non accada in altre situazioni mediche o diagnostiche anche più invasive. Come fare per controllare la paura, almeno quel tanto che basta a non farci rimandare troppo le visite di controllo, mettendo a rischio la salute del nostro sorriso?
Il timore anche solo di una visita odontoiatrica riguarda il 64% delle persone: per la metà di questi si tratta di una vera e propria fobia. La prima fonte di ansia è naturalmente il dolore, o almeno la possibilità di sentire male, manifestata dal 53,4% dei rispondenti, Seguono la postura a bocca aperta, che costringe a una immobilità prolungata (48,3%) e i caratteristici suoni emessi dalla strumentazione, che spaventano il 37,6% del campione.
Per vincere o almeno per arrivare a controllare la paura, nessuno meglio di un dentista può spiegare come affrontare l’angoscia di quella poltrona che molti vivono come un vero e proprio luogo di tortura. Clotilde Austoni, Odontoiatra Specialista in Chirurgia Odontostomatologica, autrice del libro “Spazzoliamoci le idee” (ed. Mondadori), spiega che la paura è un sentimento atavico, funzionale alla sopravvivenza: insieme a piacere, eccitazione, dolore, ira e disgusto è una delle sei emozioni già presenti fin dai primi mesi di vita. Spiega Austoni: se anche noi siamo tra quelli che, nelle mani del dentista, controllano a fatica l'agitazione innanzitutto non dobbiamo provare vergogna: non siamo né i primi né gli ultimi. “A dirla tutta, è più che comprensibile: la bocca è una zona intima e il dentista è un estraneo che ci mette mano”, ribadisce Austoni. E continua: “Spesso mi viene chiesto: ‘Come si vince la paura del dentista?’. Non ho la presunzione di avere la chiave, ma posso dire cosa faccio io, qual è il mio metodo. Su cosa posso agire? Sulla paura legata al ricordo, al pericolo e all’ignoto”. Ecco allora i cinque consigli di Clotilde Austoni per affrontare con più serenità i controlli odontoiatrici e le eventuali cure che si rendessero necessarie.
1 – COMBATTERE LA PAURA DELL’IGNOTO - È una delle fonti di ansia più potenti, ma anche la più facile da sconfiggere. È fondamentale scegliere un professionista che ci ispiri fiducia, che sappia ascoltare e comprendere le nostre esigenze e che dedichi del tempo a parlare con noi. La conoscenza rende l’uomo forte: se ci viene spiegato il perché delle cose, siamo più consapevoli e sereni. Facciamoci spiegare nel modo più semplice possibile quale è il nostro problema odontoiatrico, quali alternative abbiamo per risolverlo, che succede se non si interviene e che cosa prevede ciascuna delle strade che ci vengono proposte. Questo è l'unico modo per essere davvero liberi di scegliere e, nello stesso tempo, per arrivare a fidarci del medico che abbiamo davanti. E anche per vincere la paura.
2 – VINCERE LA PAURA LEGATA AI BRUTTI RICORDI - Se la paura è associata a traumi pregressi, raccontiamoli al professionista scelto: scopriremo che l’odontoiatria di oggi è senza dolore. Un tempo le procedure erano più invasive, l’anestesia si usava poco e anche la delicatezza spesso mancava. Per vincere la paura legata ai brutti ricordi si comincia a costruire memorie nuove e diverse, parlando, provando poco alla volta e costruendo la consapevolezza che andare dal dentista significa prendersi cura di sé e stare bene, perché salute è sempre sinonimo di benessere fisico e anche psicologico.
3 - ASSOCIAMO L’APPUNTAMENTO DAL DENTISTA A UNA COCCOLA PER NOI STESSI - Per rendere meno invasivo e “monopolizzante” il pensiero del controllo odontoiatrico possiamo associarlo a qualcosa di piacevole con cui premiarci subito dopo. Può essere un caffè con un’amica che non vediamo da molto tempo un piccolo dono con cui gratificarci o un momento libero in cui dedicarci a qualcosa che ci piace o ci diverte.
4 - MEGLIO IN COMPAGNIA - Può essere utile presentarsi agli appuntamenti in compagnia di qualcuno che ci faccia stare bene, con cui scambiare una chiacchiera e distrarsi in anticamera, mentre siamo in attesa del nostro appuntamento, e che ci aiuti a distrarci e a sopportare meglio l'ansia del momento. Se non dovessimo trovare compagnia o se preferiamo gestire il momento in autonomia, un po' di musica da ascoltare in cuffia in anticamera o anche durante la seduta, può essere utile per portarci lontani con la mente… e anche per coprire i suoni degli strumenti in azione che, per molti, sono la cosa più spaventosa.
5 - E SE TUTTO QUESTO NON BASTA? - Se ci troviamo nelle condizioni in cui la paura è così intensa da impedirci di affrontare le cure, a rischio di compromettere in modo serio la salute di denti e gengive, valutiamo senza vergogna la possibilità di un percorso di psicoterapia che possa aiutarci a combatter e sconfiggere la nostra fobia, indagando su quali sono le cause profonde di un timore così incontrollabile e sulle soluzioni più adatte a noi.