Oggi è Halloween, ma purtroppo a spaventarci ogni giorno ci pensa il cambiamento climatico.
Lo fa con le immagini, come quelle strazianti della Spagna, o con le storie di chi è colpito dalla crisi. Ma a volte basta elencare dei dati per avere un’idea di quanto drammatica sia la situazione.
Come quelli dell’ultimo rapporto “The Lancet Countdown on Health and Climate Change” realizzato da 122 esperti provenienti da 57 istituzioni accademiche e agenzie delle Nazioni Unite, e pubblicato dalla rivista Lancet.
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Secondo il rapporto, giunto all’ottava edizione, ondate di calore, eventi estremi, incendi e siccità stanno mettendo sempre più a rischio il benessere di miliardi di persone.
Ma andiamo a guardare alcuni di questi dati.
Il numero che colpisce di più è quello dei decessi legati al caldo. Lo scorso anno, le morti legate al caldo negli over 65 sono aumentate del 167% rispetto agli anni Novanta. Senza la crisi climatica, sarebbero aumentate del 65%. In Italia la stima è salita da 129 persone a 159 persone ogni 100.000 abitanti in soli dieci anni.
Le alte temperature hanno anche portato a un aumento record del 6% delle ore di sonno perse nel 2023 rispetto alla media del periodo 1986-2005. In generale, ci sono stati 50 giorni in più con temperature pericolose per la salute rispetto a quanto sarebbe avvenuto senza la crisi climatica.
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Il caldo però non è l’unica metrica analizzata. Il rapporto, ad esempio, ci dice che lo scorso anno fenomeni di siccità estrema della durata di almeno un mese hanno colpito il 48% della superficie del Pianeta. Frequenti anche le tempesta di sabbia, favorite proprio dalle condizioni calde e secche, e che hanno aumentato del 31% il numero di persone esposte a concentrazioni di particolato.
Allo stesso tempo, nell'ultimo decennio, il 61% della superficie globale ha registrato un aumento degli eventi estremi di precipitazione rispetto alla media 1961-1990.
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Spazio, infine, anche per il cibo. A causa della crisi climatica, 151 milioni di persone in più hanno dovuto affrontare un’insicurezza alimentare moderata o grave.
Si tratta dei dati più preoccupanti degli ultimi otto anni e mostrano una situazione in continuo peggioramento. Anche perché, come ha sottolineato Marina Romanello, direttrice esecutiva del Lancet Countdown presso l'University College di Londra: “Nessun individuo o economia del pianeta è immune dalle minacce sanitarie del cambiamento climatico”.
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