Scopri l'esperienza che unisce di più

Generazioni a confronto: condivisione e curiosità sono le chiavi per stare insieme

In occasione del ritorno di Big Tasty, McDonald’s ha presentato i risultati della ricerca che approfondisce il legame tra le diverse generazioni in Italia

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Generazioni X, Y e Z: da cosa sono unite al giorno d'oggi? Per rispondere a questa domanda, e far luce su quali siano le chiavi intergenerazionali che maggiormente fanno da collante tra persone di età assai diverse, AstraRicerche ha condotto un'analisi commissionata da McDonald’s. A sorpresa (ma nemmeno troppo!) l’esperienza che unisce davvero tutti è mangiare insieme fuori casa.

“Generazioni a confronto”: questo il tema della ricerca condotta da AstraRicerche e commissionata da McDonald’s per celebrare l’atteso ritorno di Big Tasty, l'iconico panino lanciato per la prima volta in Italia nel 2004, richiesto a gran voce dai Millennials negli ultimi anni e che la Gen Z scopre oggi, per la prima volta. Una richiesta esaudita e una nuova scoperta talmente apprezzata che, a una settimana dal suo ritorno negli oltre 720 ristoranti in Italia, ne sono stati consumati oltre 1 milione.

La ricerca, condotta nel mese di ottobre su un campione rappresentativo di tre generazioni italiane (dai 18 ai 59 anni di età), indaga il legame e lo scambio intergenerazionale: ne emerge la voglia condivisa di trascorrere del tempo insieme, l’uso di un linguaggio differente con un vocabolario più ampio per la Gen X (44-59 anni) e parole tutte nuove per la Gen Z (18-27 anni), spesso incomprensibili per i più grandi. Infine, l’esperienza che unisce davvero tutti: il mangiare insieme fuori casa.

TRA CURIOSITÀ E DIFFERENZE VINCE IL DESIDERIO DI STARE INSIEME -

 l'indagine evidenzia una conoscenza diffusa delle attuali “etichette generazionali” e una generale identificazione in esse. Quasi l'80% degli intervistati dichiara di conoscere il nome della propria generazione in base alla propria età anagrafica e il 60,3% sente di farne davvero parte condividendone comportamenti, valori, attitudini e gusti. Dietro un’apparente distanza, emerge forte e chiara la voglia di trascorrere del tempo insieme. Dominano, infatti, gli effetti positivi degli incontri intergenerazionali: i più grandi riconoscono l’opportunità di trasmettere conoscenze (per il 32,9%), lo stimolare la propria mente al confronto (per il 32,1%), l’entrare in contatto con gusti diversi (per il 29,5%), l’allegria che il confronto genera (per il 28,1%). Ben tre intervistati su quattro ritengono che passare del tempo con la generazione più giovane significhi imparare qualcosa di nuovo. Da qui il desiderio di voler passare ancor più tempo in loro compagnia (per il 71,1%).  Vincono gli effetti positivi anche per i più giovani: la relazione con chi ha un’età maggiore li rende più maturi (per il 37,5%), trasmette loro conoscenze (per il 37,2%) e li fa sentire a proprio agio (per il 33,2%). Pochi sono, invece, gli effetti negativi emersi: il fatto di capire che si è troppo diversi, quindi, che non sia facile comunicare (lo afferma il 17,1% della popolazione “più grande” e il 18,5% di quella “più giovane”) e l’irritazione per il diverso modo di approcciare la vita e le difficoltà (rispettivamente l’11,2% e il 10,9%). 

LINGUAGGIO E SLANG GIOVANILE: TANTA CURIOSITÀ E POCA COMPRENSIONE -

 "Goat", "Blastare", "Skippare". Sono solo alcuni dei termini usati nello slang giovanile, le parole che i giovani dai 15 ai 27 anni in Italia usano nella vita di tutti i giorni. Il 60,2% di chi ha superato quell’età ha l’impressione che linguaggio giovanile si sia impoverito. Tuttavia, le stesse generazioni più grandi dichiarano che, sebbene non sempre capite, queste espressioni incuriosiscono: gli over 28 apprezzano di imparare le parole più usate dai giovani, memorizzarne il significato (39,5%) e a volte anche di usarle (25,8%). Se la maggior parte degli intervistati dichiara di conoscere alcune delle parole più diffuse dello slang giovanile, non è altrettanto sicura del loro reale significato. Tra i termini più sentiti e noti ci sono "Bro", "LOL", "Skippare", che sfiorano o superano il 90% di riconoscimento. Molto meno conosciuti "Blastare", "GOAT", "Drip", "Cursare", con indicazioni intorno al 60% o inferiori.

IL PANINO CHE UNISCE, PERCHÉ MANGIARE FUORI CASA METTE TUTTI D'ACCORDO -

 Cosa unisce maggiormente le Gen X, Y e Z? Il gesto più semplice e comune che si conosca: mangiare insieme fuori casa. Oltre la metà degli intervistati afferma, infatti, che migliora il rapporto con le persone della generazione sia più giovane (per il 51,7%) sia meno giovane (per il 54,7%). Diverse età, differenti modi di comportarsi e di parlare, eppure basta un momento di convivialità per creare un ponte tra le diverse generazioni: così è per il 65,8% degli intervistati. E se attorno al tavolo ci sono persone di età diverse che mangiano un pasto semplice e gustoso come un panino, oltre il 70% del campione ritiene che si crei un clima positivo e una situazione di confronto tra generazioni diverse. Infine, il 61% conclude affermando che con un buon panino in mano capirsi è decisamente più facile.