Ghali è tornato. A sei anni esatti dall'ultima esibizione al Forum, il rapper di Baggio si riappropria della sua città e la conquista con uno show magnetico, sette date in tutto, che si concluderanno il 15 novembre, sempre al Forum. Uno spettacolo "immenso" e dalle tante sfaccettature. Tante quanto quelle che lo caratterizzano. Trasversale, nei generi, che spaziano dalla trap dura e cruda di "Pizza Kebab" a brani intimi e poco noti al grande pubblico, ma cari ai fan più stretti, come "Ora d'aria" o "Walo", ma anche e soprattutto nel pubblico, quel pubblico, che lui definisce "la nuova Italia": "Date un occhio alle tribune nei miei concerti e scoprirete finalmente la risposta alla domanda retorica, che mi viene sempre posta: chi è la nuova Italia? Sono loro, il mio pubblico".
L'impegno di Ghali e il video dei migranti -
Uno show ricco di higlights, che rappresentano il suo mondo, anzi i suoi mondi, tra fiamme e fuoco, atmosfere sognanti, il deserto e le sue dune a fare da scenografia in uno storytelling delle canzoni che ha il suo centro in un cerchio luminoso da cui esce il Ghali "cattivo" quello commosso, quello di "Fortuna" e "Sensazione Ultra" e quello di "Habibi" o "Happy Day"... e poi il Ghali impegnato, "engaged". Quello che fa del rapper milanese di origine tunisina, una sorta di mosca bianca nel panorama musicale italiano, uno che non solo predica bene, ma razzola anche meglio, come ha fatto di recente con il suo "Stop al genocidio" sul palco di Sanremo, prima ancora, nel 2019, con un progetto nel carcere di San Vittore, e poi, nel 2022, con il finanziamento di una "rescue boat", una barca per il recupero dei migranti del Mediterraneo, la Banya. Quel Mediterraneo, che irrompe prepotentemente con un video proiettato sul palco in uno dei momenti più intensi dello show. "Prima di qualsiasi decisione politica salvare le persone è il.messaggio più importante" conclude Ghali prima dei bis, e di "Niente panico" con cui chiude lo show.
Bisogna splendere -
"Questo tour cade in un momento particolarmente difficile della mia vita, dove c'è una pressione molto alta attorno a me per varie ragioni, per mia madre, per il fatto che mentre io sono qui sul palco a celebrare, nel mondo succedono cose bruttissime. Ma è proprio per questo, che assume ancora più significato", racconta Ghali prima del concerto: "In tempi bui bisogna splendere. Quelli come me, se non continuano a splendere, non riescono a trasmettere la loro voce. Per questo calpesto il mio senso di colpa per brillare e lo voglio fare per chi non può, mia madre, che vuole che continui, per i miei amici, i miei fan… ".
Nel toccante messaggio Instagram pubblicato in occasione dell'uscita del suo ultimo singolo "Niente panico" Ghali parla di cura… "La cura è splendere, autoalimentarsi", sottolinea il rapper ai giornalisti: "Il coraggio è contagioso e se io credo in me stesso e splendo riesco a trasmettere qualcosa. Perché quando si è consapevoli del mondo in cui si vive ci sono solo due strade, una è affogare e l'altra è surfare".
© Francesco Prandoni
La bandiera della Palestina sul palco -
Un messaggio politico nello show? "Io sono il messaggio, con la mia storia", risponde il rapper, che in chiusura dello show ha portato sul palco la bandiera della Palestina, mentre cantava "Casa mia', il brano portato all'ultimo festival di Sanremo.
E perché proprio lui, che ha il coraggio di gridare stop al genocidio sul palco più importante d'Italia non era presente al concerto contro le guerre, che si è tenuto il 23 ottobre al Forum? "Non sono stato invitato"; dice lui "Perché in Palestina non c'è una guerra, In Palestina c'è un genocidio in corso". La spiegazione ufficiale in realtà è che Ghali sia stato invitato, ma che il suo management non glielo avrebbe comunicato "visto che coincideva con le prove del tour e gli impegni, ma anche per tutelarlo, dato che sta passando un momento particolare".
Un nuova fase della vita -
"Il palco è il mio posto preferito, è casa mia, è un posto dove io posso fare tutto quello che non posso fare tutti i giorni, riunire amici e fan e dove si realizza quello he ho sempre sognato sin da bambino" spiega l'artista, che al Forum ha invitato anche alcuni "amici e colleghi" con i quali ha duettato in alcuni brani, da Lazza a Simba La Rue, Sfera Ebbasta, Tony Effe e l'immancabile Rich Ciolino.
"Questo è l'inizio di nuovo percorso artistico per me, di un nuova fase della mia carriera e questo tour arriva in un anno di grandi traguardi. Avvicinarmi alla fine dell'anno in prossimità di un disco, e chiudere con il mio ritorno sul palco è una giusta conclusione. E' la conferma che ogni artista a un certo punto della sua carriera, tra alti e bassi, vorrebbe avere e questo tour rappresenta per me questo, la giusta conclusione".