In Trentino continua a essere molto acceso il dibattito sugli orsi, a tal punto che per domenica 27 ottobre in tredici comuni della Val di Sole è stata indetta una consultazione referendaria volta a valutare proprio la pericolosità dell'animale.
"La situazione che abbiamo trovato qua è veramente molto particolare, le persone sono molto spaventate e la frase che abbiamo sentito più spesso in paese è La nostra vita è cambiata da quando c'è l'orso", racconta da Malè l'inviata di "Pomeriggio Cinque" Martina Capovin, che nella trasmissione di Canale 5 ha raccolto anche alcune testimonianze.
"Quello che ci ha portato a questa situazione è l'eccessivo numero di orsi in una zona densamente popolata come è la Val di Sole, ma anche le altre valli attorno al gruppo del Brenta", spiega Pierantonio Cristoforetti, presidente del comitato Insieme per Andrea Papi, soffermandosi sulla preoccupazione degli abitanti di fronte alle statistiche che conterebbero circa 32-35 orsi ogni 100 chilometri quadrati. E aggiunge: "Quando è in pericolo la sicurezza pubblica, le istituzioni devono prendere dei provvedimenti. Povera gente che deve subire questo, perché è un problema se non si può uscire di casa".
Alle parole di Pierantonio Cristoforetti fa eco l'intervento del rappresentante degli allevatori: "Mi schifa sentire gli animalisti che vanno in piazza a protestare perché la provincia di Trento prova a prendere delle decisioni. Quegli animalisti vanno in Piazza Dante, non vanno in tre o quattro dove c'è l'orso perché probabilmente hanno paura anche loro. Dovrebbero vergognarsi".
Quindi precisa: "Noi il posto per gli orsi lo abbiamo, ma non per questi numeri. Noi non possiamo più permetterci di lasciare andare un bambino nel prato da solo perché si ha paura che succeda qualcosa".
Gli animi tra gli opinionisti nello studio di "Pomeriggio Cinque" e gli ospiti in collegamento si scaldano e il dibattito non sembra destinato a giungere a una conclusione.