Giorno del sì

Matrimonio: piccola guida ai momenti clou

Che cosa prevedono il bon ton e la tradizione per alcuni momenti cruciali della giornata nuziale: dall’ingresso al luogo del rito al lancio del bouquet

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Il giorno del matrimonio è denso di rituali simbolici e di momenti commuoventi. Per questo è indispensabile che ciascuno sappia esattamente che cosa deve fare delle diverse situazioni, per non trovarsi esitanti e impacciati sul più bello, quando l’emozione è più intensa e annebbia la presenza di spirito, ma anche in attimi che, per la loro importanza, vengono immortalati in foto e immagini video: ciascun gesto deve risultare perfetto e senza sbavature, per conservarsi nel tempo e nella memoria come ogni istante di un giorno a lungo atteso. Vediamo allora come devono svolgersi alcuni momenti clou della giornata, tra cui l’ingresso in chiesa (o in altro luogo), il taglio della torta e il lancio del bouquet da parte della sposa.

L’INGRESSO NEL LUOGO DEL RITO – Che il matrimonio avvenga in chiesa, in Comune o in un altro luogo, l’arrivo degli sposi segue un preciso cerimoniale: dato che il matrimonio religioso è quello con il protocollo più articolato, prendiamolo come esempio, tenendo presente che nel matrimonio civile tutto risulta semplificato, mentre negli altri tipi di rituali non esistono regole precise se non quelle dettate dal desiderio dei due partner.  Nel matrimonio religioso, dunque, i primi ad entrare in chiesa sono i testimoni, ai quali è lasciato il compito di indicare agli ospiti dove prendere posto: per tradizione la parte destra della chiesa, guardando l’altare, è riservata a parenti e amici dello sposo, mentre quella sinistra al seguito della sposa. Le stesse posizioni saranno occupate dagli sposi davanti all’altare, con lui a destra e lei a sinistra: i due nubendi giungeranno all’altare accompagnati dal genitore di sesso opposto in queste stesse posizioni: lo sposo entrerà in chiesa alla destra della madre, la sposa al braccio sinistro del padre.

LO SPOSO CON LA MAMMA, LA SPOSA CON IL PAPÀ – Quando gli invitati (o almeno la maggior parte di loro) ha preso posto in chiesa, pochi minuti prima dell’arrivo della sposa, lo sposo fa il suo ingresso in chiesa, al braccio della madre: dopo averla salutata davanti all’altare, va a posizionarsi sulla destra e attende lì la sposa. Attenzione: una volta entrato in chiesa, lo sposo non deve più muoversi da lì: se ha dimenticato qualcosa deve incaricare qualcuno affinché provveda in sua vece. La sposa al suo arrivo sosterà qualche istante all’ingresso, per permettere a tutti di raggiungere il proprio posto poi, quando sarà cominciata la musica scelta per l’occasione, il corteo potrà iniziare a muoversi l’altare. I primi a entrare sono gli eventuali paggetti e le flower girls, ovvero le bambine incaricate di spargere petali di fiori: seguono le damigelle più adulte, infine la sposa, al braccio del padre. Se la sposa ha un abito con strascico o un velo difficile da gestire, le damigelle possono entrare in chiesa dietro di lei, per tenerlo sollevato. In ogni caso, la camminata verso l’altare deve avvenire a un passo lento e solenne: niente a che vedere insomma con l’andatura che si tiene camminando in strada. La sposa camminerà lentamente, guardando dritto davanti a sé, senza distrarsi e senza salutare i presenti se non con un sorriso o un cenno del capo.  Se l’abito prevedere un velo doppio, la sposa entrerà in chiesa con un pannello che le copre il volto: sarà lo sposo, quando la incontrerà all’altare, ad andarle incontro e scoprirle il viso, portando il velo dietro la testa.  Quindi la saluterà (in modo casto, con un piccolo bacio sulla fronte o con un baciamano), stringerà la mano al padre di lei e salirà con la sposa all’altare, fino alle postazioni previste. Se per qualche motivo i genitori degli sposi non fossero presenti, gli sposi entreranno in chiesa con un parente di sesso opposto di loro scelta (un fratello, uno zio o un amico intimo di famiglia). Fin qui, il cerimoniale. Nulla vieta, naturalmente di fare qualunque cambiamento sia di gradimento degli sposi. È abbastanza consueto ad esempio, che lo sposo che lo sposo attenda la sposa sul sagrato della chiesa, le consegni il bouquet e poi entri in chiesa subito prima di lei, secondo le modalità descritte prima. A volte, il celebrante attende gli sposi sul sagrato, li saluta a e apre il corteo nuziale fino all’altare, composto come da tradizione. In altri casi, se si vuole un tocco di informalità o se gli sposi sono adulti, questi entrano insieme in chiesa, fino all’altare.

IL TAGLIO DELLA TORTA – È il momento che conclude il banchetto di nozze e segna l’inizio della festa. Il taglio della torta nuziale avviene per lo più in un luogo apposito e scenografico, studiato per garantire un buon set per le fotografie, ma può trattarsi anche del tavolo degli sposi, riorganizzato ad hoc. Gli sposi si posizionano uno accanto all’altro, dietro alla torta: è la sposa a tenere il coltello, mentre lo sposo appoggia la sua mano su quella di lei, per guidarla e accompagnare il gesto. Dopo questo primo, simbolico taglio, un cameriere del ristorante offre una coppia di vino agli sposi, per il brindisi e le foto di rito. A questo punto, la torta nuziale viene spostata e il personale del ristorante provvede a porzionare il dolce e a servirlo agli invitati.

IL LANCIO DEL BOUQUET – È un altro momento molto atteso che, di solito, conclude il banchetto e dà il via alla festa successiva. Il bouquet è molto più di un semplice mazzolino di fiori che la sposa tiene in mano al momento del sì: è un simbolo antico, presente tanto nei rituali occidentali che in quelli arabi. Fin dalle sue origini, in epoca precristiana, ha il compito di simboleggiare la purezza della sposa e l’augurio di buona fortuna. Per tradizione, è l’ultimo dono che il futuro marito riserva alla fidanzata prima di prenderla in moglie e come tale è responsabilità dello sposo sceglierlo e farlo avere all’amata in tempo per la cerimonia. Dato che si tratta di un complemento importante del look della sposa, deve essere in armonia con gli addobbi floreali della chiesa e con l’abito di lei: poiché per tradizione il vestito della sposa non deve essere visto fino all’ingresso in chiesa, può essere utile che qualcuno dell’entourage della sposa affianchi il fidanzato nella scelta della composizione floreale: di solito è un’incombenza che tocca alla mamma di lei o a un’amica fidata, ma sempre più spesso le spose preferiscono provvedere personalmente. Il bouquet può essere consegnato alla sposa prima del suo ingresso in chiesa dallo sposo stesso o, sempre per ottemperare alla scaramanzia, consegnato a casa di lei il mattino delle nozze, in modo che i due sposi non si incontrino fino all’altare e che il mazzolino sia a disposizione per le fotografie da scattare durante la vestizione. Per tradizione, il bouquet, al termine del pranzo nuziale, viene lanciato dalla sposa verso il gruppo delle amiche nubili presenti alla festa: la ragazza che lo acchiapperà è destinata a sposarsi entro l’anno. La sposa può anche decidere di regalarlo a un’amica del cuore, alla quale la sposa augura buona fortuna nelle vicende di cuore. Negli ultimi anni è diventata prassi comune far realizzare una copia più piccola del bouquet nuziale, da utilizzare per questo particolare lancio, specie se la sposa preferisce conservare il proprio per ricordo. Infine, che succede se il bouquet lanciato non viene afferrato da nessuno e cade a terra? Niente paura, non è affatto presagio di cattiva sorte: la persona più vicina lo raccoglierà e lo conserverà come segno di affetto e foriero di amore. Se nessuno lo prende, sarà la sposa a raccoglierlo e regalarlo personalmente alla persona che si troverà più vicina a lei. In ogni caso, il bouquet non si lancia di nuovo e non può essere reso alla sposa.