"Non pensavo di averlo ucciso". E' quanto ha detto il 18enne di Rozzano che avebbe ucciso Manuel Mastrapasqua con una coltellata. Nella sua confessione ai carabinieri, ha dichiarato: "Era rimasto in piedi, non ho visto sangue, non pensavo di averlo ucciso". Ai militari Daniele Rezza ha spiegato di essere uscito alle 2:30 di casa per una passeggiata perché era nervoso, con il coltello nella tuta per difendersi in caso di eventuali brutti incontri nel quartiere. Trovatosi di fronte a Mastrapasqua, ha spiegato Rezza, "ho detto: 'Dammi qualcosa, dei soldi'". Poi la reazione dell'altro e l'accoltellamento mortale.
L'incontro nella notte e l'aggressione -
Davanti alla risposta negativa del 31enne, Rezza avrebbe strappato le cuffie stereo a Mastrapasqua, che avrebbe reagito. A quel punto Rezza avrebbe colpito al petto con il coltello Mastropasqua, ma non si sarebbe reso conto di averlo ucciso.
La confessione ai genitori -
Il diciannovenne ha poi raccontato agli investigatori "di essere rientro a casa, di aver visto il padre, ma di aver confessato l'accaduto solo la mattina successiva".
Il tentativo di fuga -
La mattina successiva all'omicidio Mastropasqua ha poi deciso di provare la fuga e con il padre si è recato alla stazione ferroviaria di Pieve Emanuele, dove ha preso un treno con l'intenzione di andare in Francia, ma, arrivato alla stazione di Alessandria, ha cambiato idea e alla polizia ferroviaria ha detto: "Devo confessare un omicidio".
Le telecamere nella zona del delitto -
I carabinieri intanto erano già sulle sue tracce, anche grazie alle immagini delle telecamere della zona del delitto, che avevano ripreso un ragazzo in tuta e con un cappellino sul volto.