A "Quarto Grado"

Strage di Erba, parla lo psichiatra Massimo Picozzi: "Hanno infamato la mia carriera lunga quarant'anni"

A "Quarto Grado" l'uomo risponde a chi lo accuserebbe di aver manipolato le dichiarazioni di Rosa e Olindo

© Da video

Nello studio di "Quarto Grado", Massimo Picozzi, lo psichiatra che era stato chiamato dall'avvocato di Rosa e Olindo per stabilire se ci fossero gli estremi per richiedere una perizia, ha deciso di rompere il silenzio dopo che la corte d'appello di Brescia ha giudicato inammissibile l'istanza di revisione della sentenza che condannò la coppia all'ergastolo per la strage di Erba, avvenuta l'11 dicembre del 2006. "Hanno infamato la mia carriera lunga quarant'anni con delle semplici illazioni", commenta Picozzi nella trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero.

Le parole di Massimo Picozzi -

 "Io mi sono sempre reso disponibile nelle sedi opportune in questi anni, ma nessuno mi ha mai chiamato. Non mi pare di aver visto il mio nome nella lista testimoni nemmeno nell'ultima istanza di revisione", racconta Massimo Picozzi. Lo psichiatra risponde così a coloro che, nel corso degli anni lo avrebbero accusato di aver indotto le dichiarazioni di Rosa e Olindo. "Questa è assolutamente una falsità - precisa lo psichiatra -. Io ricevo il mandato dall'avvocato allora d'ufficio della difesa di Rosa e Olindo. Li ho incontrati tre volte e il mio scopo era quello di capire se c'erano gli estremi per chiedere la perizia".

Il video di Rosa Bazzi -

 A "Quarto Grado" viene anche mostrato il video in cui Rosa Bazzi confessa di essere la responsabile della strage di Erba, raccolto proprio da Massimo Picozzi per effettuare una valutazione psicologica. Lo psichiatra spiega perché la dichiarazione non può essere stata manomessa: "In quello che abbiamo sentito ci sono lunghi pezzi in cui la mia voce non si sente, proprio perché non c'è bisogno di suggestionare o incalzare Rosa Bazzi". Mentre sul fatto di un possibile indottrinamento, lo psichiatra precisa: "Al di là dell'ultimo incontro che è durato una mezz’oretta, ho avuto due accessi registrati al carcere di Como. In questi due accessi ho visto entrambi i coniugi con un intervallo di parecchi minuti perché hanno dovuto organizzare gli spostamenti per non farli incontrare. E io in questo poco tempo sarei riuscito a insegnare a Rosa Bazzi cosa dire?".