IL CASO

Inchiesta a Bari su conti correnti spiati, Meloni: "Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano"

Ad effettuare gli accessi abusivi sarebbe stato un ex dipendente di Intesa Sanpaolo. Oltre al premier, nel mirino sua sorella Arianna e l'ex compagno Giambruno, il presidente del Senato La Russa e i ministri Santanchè e Crosetto

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Giorgia Meloni commenta con sarcasmo la notizia su un'inchiesta su conti correnti spiati, tra cui quello suo e di altri politici. E su X scrive: "Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano", allegando una foto che la ritrae con sua sorella Arianna e il titolo del "Giornale", "Inchiesta shock a Bari: spiati i conti di Giorgia e Arianna Meloni, Crosetto e La Russa". Il riferimento è a un articolo del "Domani" su un ex dipendente di Intesa Sanpaolo che avrebbe effettuato oltre 6mila accessi, "tutti abusivi", a conti correnti, tra i quali anche quello del premier. 

Militari, vip e politici nel mirino -

 Il quotidiano "Domani" spiega come nel mirino siano finiti militari, vip e soprattutto politici a partire dal premier Giorgia Meloni, sua sorella Arianna, capo della segreteria politica di FdI e anche l'ex compagno, il giornalista Andrea Giambruno, i ministri Santanchè e Crosetto, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il procuratore della Dna Giovanni Melillo. Sono solo una parte delle migliaia di nomi titolari di conti correnti, ricostruisce il quotidiano, sbirciati e monitorati dall'ex dipendente della banca.

Violati dati ipersensibili -

 Il funzionario, licenziato l'8 agosto dopo l'apertura di un procedimento disciplinare, rischia grosso, visto che potrebbe aver violato la segretezza di dati ipersensibili su personalità politiche. Al licenziamento è seguito l'avvio di un procedimento di indagine, ancora in corso, da parte della procura di Bari. Secondo il quotidiano, la procura sta cercando di capire il perché di questi accessi illegali, una domanda che al momento rimane senza risposta.

Movimenti dei conti correnti -

 La mole degli accessi sarebbe enorme e, a differenza di quanto accaduto nel caso dell'indagine di Perugia sulla fuga di notizie, non si tratta, spiega ancora "Domani", di segnalazioni di operazioni sospette della Uif o di dati di inchieste giudiziarie, ma di notizie molto più private e delicate, come i movimenti dei conti correnti. Gli accessi sarebbero stati quasi 7mila, realizzati tra il 21 febbraio del 2022 e il 24 aprile del 2024, e avrebbero più in particolare riguardato gli oltre tremilacinquecento clienti portafogliati di 679 filiali di Intesa Sanpaolo, sparse in tutta Italia.

L'indagine è partita quasi per caso -

 Fuori dalla compagine governativa, risulterebbero essere stati violati i conti dei governatori rispettivamente di Puglia e Veneto, Michele Emiliano e Luca Zaia, del procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti, di ufficiali dell'Arma e della Guardia di finanza. L'indagine è partita quasi per caso, grazie al lavoro della sicurezza della banca, che si è accorta che qualcosa non andava. Adesso, conclude il quotidiano, toccherà alla magistratura e al Garante per la privacy, dove pende una denuncia della banca, far luce sulle possibili conseguenze di quanto accaduto.

Intesa Sanpaolo: "Sistemi controllo hanno funzionato" -

  "Il comportamento del dipendente non in linea con le procedure interne e la normativa di settore è emerso nel corso delle ordinarie attività di controllo, incluso un articolato sistema volto a individuare eventuali comportamenti anomali o a rischio relativi alle consultazioni effettuate dai dipendenti della Banca autorizzati al trattamento dei dati della clientela". È quanto fa sapere Intesa Sanpaolo in relazione all'inchiesta della procura

Oltre ad avere adottato "tempestivamente nei confronti del dipendente le opportune iniziative disciplinari" la banca fa sapere di avere "provveduto a informare le autorità competenti".

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