Il gip di Milano, Mattia Fiorentini, ha archiviato l'inchiesta per traffico d'influenze a carico di Beppe Grillo e Vincenzo Onorato. Il giudice ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri Maurizio Romanelli, Cristiana Roveda e l'aggiunto Tiziana Sicilia che a giugno avevano chiesto di archiviare il fascicolo in cui si ipotizzava che il "garante" del Movimento Cinque Stelle avesse sfruttato le proprie relazioni con parlamentari e ministri del Movimento nel governo giallo-verde per inoltrare le richieste dell'armatore della Moby spa con una "mediazione illecita" e in cambio ricevere dallo stesso pubblicità sul proprio blog. La richiesta di archiviazione della Procura si basa sulla differenza fra il perimetro della "mediazione illecita" - inizialmente contestata - e la "attività lobbistica".
I pm nella chiusura delle indagini risalente al marzo 2023, avevano ricostruito che Grillo avrebbe perorato tre fronti per "consentire" alla compagnia di navigazione di Onorato "di conseguire un indebito vantaggio patrimoniale a prescindere da una valutazione dell'interesse pubblico". E lo avrebbe fatto attraverso "parlamentari eletti per il Movimento 5 stelle nominati ministri dei governi in carica all'epoca", tra il 2018 e il 2019, ossia Luigi Di Maio, Danilo Toninelli e Stefano Patuanelli. E in cambio avrebbe incassato 240mila euro con contratti per "contributi redazionali per il marchio Moby" sul suo blog, ma anche "l'organizzazione" di comizi elettorali. La procura aveva anche approfondito in passato le posizioni di altri, tra cui Davide Casaleggio, che si sarebbero mossi sempre per Onorato attraverso contatti politici, ma per queste altre persone era già stata chiesta e ottenuta l'archiviazione.