RIFUGIO GASTRONOMICO

La cucina stellata di Francesco Nunziata al Castello di Fighine

Lo chef da spazio alle sue idee destreggiandosi tra orto a km0, carta dei sali e stampi in 3D

© Ufficio stampa

Il Castello di Fighine, immerso nelle dolci colline della Val d’Orcia, offre una vista mozzafiato che si estende tra le campagne della Toscana, dell’Umbria e dell’alto Lazio. Questa location, incastonata in un borgo medievale restaurato con cura, è un vero gioiello. Il borgo stesso, composto da antiche mura, cinque ville e due eleganti appartamenti, trasuda storia e fascino. Passeggiare tra le sue strade acciottolate, circondati dalla quiete del paesaggio toscano, significa immergersi in un’esperienza fuori dal tempo, dove il verde della natura si fonde con l’architettura e il buon cibo.

Al centro di questo scenario incantato, infatti, sorge il ristorante Castello di Fighine, un rifugio gastronomico che riflette la magia della sua cornice. L’aria profuma di erbe aromatiche, coltivate nell’orto del borgo, e il panorama, che spazia sulle colline circostanti, accompagna l’inizio di una cena indimenticabile. La natura non è solo sfondo, ma diventa parte integrante di un’esperienza multisensoriale che ti fin dal primo istante.

La cucina di Castello di Fighine

La cucina del Castello di Fighine, guidata dall'executive chef Francesco Nunziata, è un viaggio attraverso l'eleganza, l'innovazione e il profondo rispetto per la tradizione. La sua filosofia culinaria si fonda su un equilibrio perfetto tra creatività e territorio, in cui ingredienti locali e stagionali diventano protagonisti di piatti che sorprendono non solo per il gusto, ma anche per la loro presentazione artistica.

Nunziata, forte della sua formazione sotto la guida del tristellato chef Heinz Beck, porta a Fighine una cucina che unisce l'estetica alla sostanza. Ogni piatto è pensato per catturare l’occhio prima ancora del palato: le composizioni sono studiate nei minimi dettagli, con l'uso di colori, forme e texture che trasformano ogni portata in un’opera d’arte. Non è un caso che lo chef, appassionato di design, utilizzi tecnologie innovative come gli stampi in 3D per creare piatti che sfidano le convenzioni estetiche della cucina tradizionale.

Menu e filosofia

Il menù del Castello di Fighine offre due percorsi degustazione – uno da cinque e uno da sette portate – pensati per far vivere un’esperienza completa e immersiva. L’attenzione di Nunziata verso gli ingredienti è maniacale: l'orto del borgo fornisce erbe aromatiche e verdure fresche, che entrano a pieno titolo nei piatti, conferendo loro freschezza e autenticità. Le opzioni di terra e di mare sono sempre presenti, in un connubio tra sapori mediterranei e tecniche contemporanee.

Un esempio della filosofia culinaria dello chef è l’uso delle verdure come vere protagoniste, non solo come accompagnamento. Le erbe e i vegetali, spesso trascurati in altri contesti, qui sono esaltati in piatti che ne celebrano la purezza e la vivacità. Anche i dettagli sono curati con estrema attenzione: la carta dei sali, per esempio, offre varietà come il bianco di Cervia e il rosa australiano, elementi che arricchiscono ogni piatto con sfumature delicate.

Non mancano i richiami alla cucina campana, terra d’origine di Nunziata, ma sempre reinterpretati con leggerezza e modernità. Piatti classici vengono trasformati attraverso tecniche di alta cucina che mantengono intatto il sapore autentico degli ingredienti, ma li elevano a nuove dimensioni. L’equilibrio tra tradizione e innovazione è ciò che rende la cucina di Nunziata così speciale: ogni boccone racconta una storia, unisce il passato al presente, la terra d’origine alla modernità.

Il rapporto tra cucina e sostenibilità è un altro pilastro fondamentale del Castello di Fighine. Nunziata lavora con materie prime locali, rispettando le stagioni e riducendo al minimo lo spreco alimentare. L'orto, curato con passione, fornisce non solo ispirazione, ma anche la base per molte delle creazioni dello chef, che punta a una cucina etica e consapevole, in sintonia con l'ambiente circostante.

Infine, a completare l'esperienza, la carta dei vini – curata dalla sommelier Marta Baldelli – è studiata per esaltare ogni piatto, con abbinamenti che spaziano dai grandi classici toscani a proposte più audaci. L’equilibrio tra sapori e profumi è sempre perfetto, in un gioco di contrasti e armonie che riflette la cura e la passione che lo chef mette in ogni dettaglio.

Di Indira Fassioni