Ogni persona, quando trova il videogioco dei propri sogni, vorrebbe che quell'esperienza non finisse mai. Molti giocatori passano ai titoli online in continua evoluzione per vivere nuovi contenuti di continuo e trovare altri giocatori con gusti simili. Uno studio condotto negli Stati Uniti ha ribaltato questa teoria, svelando che molti utenti preferiscono ormai le vecchie modalità "in solitaria" a quelle di massa.
Secondo il sondaggio condatto da Midia Research, il 53% dei giocatori preferisce giocare in solitaria e non vuole partecipare alle modalità PvP (giocatore contro giocatore) o a quelle che prevedono la cooperazione con altri utenti online.
La ricerca, piuttosto sostanziosa, è stata condotta a partire dallo scorso anno non soltanto negli Stati Uniti, ma anche coinvolgendo giocatori provenienti da nazioni come Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Sudafrica e Turchia: lo studio ha così cercato di approfondire le preferenze degli utenti in fatto di videogiochi, rivelando che la maggior parte ama giocare a titoli incentrati su esperienze in solitaria. Tale preferenza è legata all'età dell'utente: il 74% dei giocatori di età superiore ai 55 anni evita i videogiochi online, mentre al contrario, solo il 30% dei giocatori sotto i 19 anni si trova meglio a giocare in solitaria.
Ed è qui secondo i ricercatori la chiave dello studio: più bassa è l'età, più sono gli utenti compatibili con il gioco multiplayer online. I dati rivelano inoltre che i giovani sotto i 25 anni, senza legami del mondo degli adulti, hanno maggiori possibilità di incontrarsi e giocare in gruppo. Naturalmente, l'industria è più interessata alla parte online per la sua enorme capacità di guadagno attraverso contenuti aggiuntivi e microtransazioni, che fluisce continuamente e non solo al momento dell’uscita del gioco. A quanto pare, però, le tendenze si stanno lentamente evolvendo in qualcosa di inaspettato e che merita di essere seguito con interesse a livello scientifico.