È indagato per omicidio il viceispettore della polizia che lunedì a Crotone ha ucciso il 44enne Francesco Chimirri. Lo ha comunicato il procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia, spiegando che gli accertamenti in corso riguardano tutte le persone coinvolte nella vicenda, comprese quelle che hanno "aggredito brutalmente" l'agente e il figlio di Chimirri che, dopo aver assistito alla scena, ha raccolto la pistola del poliziotto e ha tentato di sparargli ma senza riuscirci.
"Il figlio della vittima ha tentato di sparare all'agente" -
Secondo quanto emerge dalla nota firma del procuratore Capoccia, il figlio di Chimirri, che aveva assistito all'omicidio del padre insieme ad altri familiari, avrebbe raccolto la pistola che era caduta di mano al poliziotto e avrebbe tentato di sparare all'agente mentre era a terra, senza però riuscire nel suo intento.
L'aggressione e gli spari -
La Procura riferisce anche che insieme a Chimirri, sulla vettura coinvolta nell'incidente all'origine della vicenda, c'era un'altra persona. I due, quanto sono stati raggiunti dall'agente, che era in borghese ma che si é immediatamente qualificato, lo hanno "aggredito brutalmente". Ne é scaturita una "violenta colluttazione" al culmine della quale il poliziotto ha sparato tre colpi contro Chimirri, uno soltanto dei quali ha raggiunto il 44enne provocandone la morte istantanea.
Poliziotto ricoverato in condizioni stabili -
Il poliziotto non è in pericolo di vita e le sue condizioni cliniche sono stabili. Il 37enne è stato operato poche ore dopo l'aggressione all'ospedale di Catanzaro per ridurre un ematoma alla testa, provocato dai calci che gli sono stati sferrati durante l'aggressione. Già mercoledì, se le sue condizioni di salute lo consentiranno, potrebbe essere interrogato.