Il jazz rappresentato in maniera più trasversale possibile attraverso tutte le sue sfumature è di nuovo protagonista di JazzMi. La nona edizione del festival invaderà Milano coinvolgendo l'intero tessuto cittadino dal 17 ottobre al 13 novembre con oltre 200 eventi con tutta la musica che ruota intorno a questo genere seducente che non può essere categorizzato. Il jazz "continua a rigenerarsi per sua natura, rigenerando così il suo pubblico", hanno osservato Luciano Linzi e Titti Santini, direttori artistici di JazzMi, che propone un cartellone ricchissimo di artisti internazionali e italiani, giganti del genere e nuove leve, tra tradizione e contemporaneità, attraverso concerti, incontri, proiezioni, presentazioni. Tra i nomi che animeranno la città per quasi un mese Pat Metheny, Calibro 35, Seun Kuti, Bill Frisell, Alabaster DePlume, Moor Mother.
Preview con Miles Davis -
Poco prima dell'inizio del festival, l'11 ottobre, verrà proiettato il film concerto "Miles Davis: Birth of Quintet". L’11 ottobre 1964, il secondo quintetto dell'allora diciassettenne Miles Davis, con Wayne Shorter, Herbie Hancock, Ron Carter e Tony Williams, atterrava sul palcoscenico del Teatro dell’Arte di Milano, con un concerto unico e innovativo. Sessant’anni dopo, nello stesso giorno e nello stesso luogo, la magia si ripresenta. Oltre alla proiezione del film anche una tavola rotonda con Luciano Linzi (condirettore JazzMi, il critico musicale Ashley Kahn e due eredi del celebre musicista impegnati nella Miles Davis Estate: Erin Davis, il figlio, e il nipote Vince Wilburn Jr, già leader dei M.E.B (Miles Electric Band), autore recentemente di un all-star album con Lenny White, Stanley Clarke e altri discepoli del leggendario musicista.
La forma del jazz -
Come raccontano Luciano Linzi e Titti Santini, "nel 1959 Ornette Coleman intitolò il suo terzo disco 'The Shape of Jazz to Come', la forma del jazz che verrà. Ma quante sono state finora le forme prese dal jazz? Quali ancora ci aspettano? Fin dalla prima edizione, JazzMi ha cercato di rappresentare il jazz contemporaneo nel modo più ampio possibile. La sua lunga storia, certo, ma anche le sue più audaci e innovative declinazioni, le sue aperture verso altri generi, altre esperienze sonore. Etichette e definizioni non ci impensieriscono. Milano ha dimostrato di apprezzare e di seguire con grande coinvolgimento l’evoluzione dinamica del jazz. Lo slancio verso il futuro sembra accomunare questa musica e questa città".
I luoghi del festival -
Dai due poli principali Triennale Milano e Blue Note Milano, la programmazione di JazzMi si diramerà per tutto il perimetro milanese. Dal Volvo Studio Milano ai teatri simbolo della città come Teatro Dal Verme, Teatro Carcano, Teatro Menotti Filippo Perego, Teatro Lirico Giorgio Gaber, Teatro San Babila. Il festival animerà anche luoghi suggestivi come il Conservatorio di Milano, l’Auditorium S. Fedele e Il Centro Culturale di Milano, costruendo un solido connubio con ADI Design Museum, Armani/Silos, Eataly Smeraldo, Cascina Nascosta. Non mancheranno i club, dall’Alcatraz ai Magazzini Generali, passando per Santeria Toscana 31, Biko Milano, BASE e Arci Bellezza.
Il programma e i nomi -
JazzMi sarà presente come sempre anche nei più importanti teatri cittadini. Icona del jazz mondiale, sarà il batterista Peter Erskine a inaugurare la rassegna con uno spettacolo al quale prenderanno parte il pianista Alan Pasqua, il contrabbassista Dark Oles e il sassofonista Bob Mintzer sul palco del Teatro San Babila. Il Teatro Lirico Giorgio Gaber ospita la visionaria carriera quasi cinquantennale di Pat Metheny che, per l’occasione, si mostrerà al pubblico in una eccezionale veste da solista, presentando per la prima volta in città i brani dell’ultimo album "MoonDial", pubblicato lo scorso luglio.
Non mancheranno i live in cui grandi nomi della scena jazz saranno accompagnati da musicisti d’eccezione: improvvisazione e tradizione saranno portate in scena dal collettivo di Bill Frisell mentre Murubutu insieme alla Moon Jazz Band riproporrà una rivisitazione in chiave jazz del suo repertorio. Creazioni estemporanee quelle dei Crosscurrents, un trio inedito capitanato dallo storico bassista Dave Holland, l’iconico sassofonista Chris Potter e il rinomato maestro di tablas Zakir Hussain. Quasi in antitesi con il sound fusion degli Snarky Puppy, Michael League & Bill Laurance si preparano a trasportare il pubblico in un luogo immaginario con il loro primo progetto in duo. Intrepida e visionaria, Moor Mother si fa portavoce di sonorità che celebrano la cultura afroamericana in ogni suo aspetto. Un percorso sonoro che parte dal blues, attraversando il jazz delle origini e culminando nella pura improvvisazione, prenderà forma con un trio d’eccezione formato dall’iconico pianista Franco D’Andrea, dal prestigioso batterista Roberto Gatto e dal giovane contrabbassista Gabriele Evangelista. Torna Danilo Rea, con un progetto che rende omaggio ai compositori italiani che hanno reso famoso il melodramma nel mondo.
Anche quest’anno, il jazz, animerà la notte di Halloween di Triennale Milano Teatro attraverso la battle simbolica in cui i ritmi hip hop e rap di Willie Peyote si confronteranno con il virtuosismo al pianoforte di Francesco Cavestri. A seguire il ritorno di Ilhan Ersahin’s Istanbul Sessions con la loro miscela di musica dance e jazz free-form.
Il Blue Note Milano apre le sue porte alla trombettista e cantante Andrea Motis, per l’occasione affiancata da una formazione in trio e all’accurata tecnica percussiva del più importante batterista jazz-fusion, Billy Cobham in compagnia della Time Machine Band. Appuntamento speciale quello con la stella indiscussa del trombone funk Fred Wesley che, insieme ai The New JBs, celebrerà i 50 anni dalla nascita della leggendaria formazione che ha affiancato James Brown per gran parte della sua carriera. Dopo aver collezionato collaborazioni con i più grandi jazzisti, Joe Lovano porterà in scena, con il suo Trio Tapestry, la quintessenza del musicista contemporaneo; una buona dose di innovazione sarà portata in scena anche dall’eclettico Mike Stern e la sua band. Grande festa per i 50 anni degli Spyro Gyra che, con oltre 10 milioni di album venduti, continuano a diffondere il verbo di un jazz-fusion costellato da influenze caraibiche e blues.
Come da tradizione non mancherà l’appuntamento con il Conservatorio di Milano, che accoglierà l’incontro tra il pianista e compositore Stefano Bollani con il musicista finlandese Iiro Rantala per una serata all’insegna dell’esplorazione e della contaminazione. Sperimentazione e ricerca sono invece le chiavi di lettura di Jazzploitation, l’avventura dei Calibro 35 nel jazz senza essere un progetto jazz tout-court. Groove, afro jazz funk prenderanno forma sul palco del Teatro Dal Verme per una presentazione in anteprima di questo progetto speciale, che nasce appositamente per il festival. Anche quest’anno il Teatro Carcano apre le sue porte al festival e dà appuntamento con il “Johnny Cash dell’Avana”, nonché fondatore dei Buena Vista Social Club, Eliades Ochoa.
Prosegue il viaggio alla scoperta di nuove culture musicali con il concerto delle Groove&, gruppo coreano interamente al femminile che evocherà sul palco dell’Auditorium San Fedele la tradizione coreana attraverso un sapiente gioco di percussioni. Milano si trasforma nell’epicentro di una musica rivoluzionaria anche attraverso i numerosi club che aprono le porte alla rassegna. Santeria Toscana 31 vedrà esibirsi la franco-caraibica Adi Oasis in un mix esplosivo di soul, funk e R&B e i travolgenti Nubiyan Twist, uno dei gruppi leader della scena d’avanguardia jazz del Regno Unito, con un sound che mescola sapientemente i ritmi afrobeat, reggae, dancehall e jazz. A rappresentare il panorama britannico ci sarà anche il fascino inafferrabile della spoken poetry e dello spiritual jazz di Alabaster DePlume.
Al Biko Milano arriva l’energia di Nublu Records incarnata dal magnate della scena underground newyorkese Ilhan Ersahin, in un live in cui il jazz si fonde con l’inconfondibile musica elettronica dell’innovativo Baris K. Atmosfere neo-soul e garage prendono forma attraverso lo stile ibrido di Yellowstraps. Impegno sociale e sound ricercati invaderanno l’Alcatraz di Milano con la nuova concezione dell’afrobeat riproposta da Seun Kuti, figlio del pioniere del genere, Fela Kuti, accompagnato dalla storica formazione degli Egypt 80. Sul palco arriverà poi a primavera 2025 l’acclamato Kamasi Washington, dopo che il suo concerto è stato rinviato per problemi fisici.
Un film inedito -
Per la prima volta JazzMi presenterà un film inedito, che racconta l’essenza del jazz vista e vissuta attraverso gli occhi e le esperienze degli artisti protagonisti della sua ottava edizione. "Beat" è un viaggio travolgente tra suoni, immagini e testimonianze che offrirà al suo pubblico uno sguardo intimo e profondo su uno dei generi musicali più ascoltati al mondo. Guidati dai pensieri ad alta voce di Venerus, cantautore e polistrumentista milanese, andremo dietro le quinte del festival per chiederlo direttamente ai grandi maestri come la Sun Ra Arkestra, Gilberto Gil, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso e giovani astri nascenti come Samara Joy, Ibrahim Maalouf, Oscar Jerome e molti altri. E' un docufilm fatto di musica dal vivo, interviste verità sul significato del jazz e momenti filmici astratti che catturano l’approccio visionario di questi grandi personaggi. Regia di Mattia Ramberti e prodotto da Basement HQ, Ponderosa Music & Art e Associazione JAZZMI. Appuntamento martedì 22 ottobre all'Anteo Palazzo del Cinema.