Non è escluso che Chiara Ferragni chieda alla Procura di Milano di essere interrogata per dare la sua versione e ribadire che si è trattato di "un errore di comunicazione". All'indomani della chiusura delle indagini in cui l'influencer, con l'allora suo braccio destro, Fabio Damato, e con altre due persone, risponde di truffa aggravata per i casi del pandoro e delle uova di Pasqua, la linea difensiva assume sempre più contorni definiti. "Con i pubblici ministeri terremo un confronto aperto - spiega l'avvocato Giuseppe Iannaccone, che col collega Marcello Bana difende Ferragni - e non escludo un confronto personale da parte di Chiara". Un confronto che potrebbe diventare un "passaggio obbligato" per cercare di far cambiare idea ai pm e ottenere una richiesta di archiviazione.
I legali dell'imprenditrice digitale stanno studiando le carte e lavorando a una corposa memoria da depositare al pm Cristian Barilli e all'aggiunto Eugenio Fusco per replicare alle accuse in punto di diritto.