Ucciso davanti al figlio

Arrestato a Milano il presunto assassino del 45enne ucciso in strada a Napoli

Si tratterebbe di un parente acquisito della vittima. Il movente del delitto sarebbe un debito da 5mila euro

© Ansa

Il presunto killer di Luigi Procopio, il 45enne ucciso per strada a Napoli a colpi di arma da fuoco il 30 settembre davanti al figlio di 11 anni, è stato preso a Milano. L'uomo, un parente acquisito della vittima, era stato essere stato raggiunto da un decreto di fermo da parte della Dda di Napoli: rintracciato a Milano dalla polizia, è stato arrestato. Il movente dell'omicidio sarebbe un debito di 5mila euro sulla cui natura sono ancora in corso accertamenti.

Il presunto assassino sarebbe il nipote della moglie della vittima. L'omicidio è avvenuto in vico VII Duchesca, nella zona della Maddalena, in centro città. La vittima, già noto per piccoli precedenti, è stato raggiunto da almeno quattro colpi di pistola il 30 settembre al culmine di dissidi personali, acuiti dal mancato pagamento del debito. Il presunto assassino ha sparato uccidendo Procopio che aveva piccoli precedenti di polizia.

Il precedente -

  Il parente era già stato arrestato il 6 aprile 2022 dai carabinieri, su mandato della procura di Napoli Nord, per il tentato omicidio con arma da fuoco, avvenuto il 25 marzo 2022, ai danni della sua ex convivente, incastrato peraltro dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza. L'uomo, secondo l'accusa, si era recato sotto l'abitazione della compagna a bordo di uno scooter trasportato da un complice ed aveva esploso un colpo all'indirizzo della donna colpendo però un'imposta. Il fratello venne ucciso nel 2017 in un agguato di stampo camorristico nel corso del quale vennero esplosi oltre una decina di colpi di arma da fuoco.

Procuratore Gratteri: "Napoli non è il Sudamerica" -

 Il fermo del presunto killer di Luigi Procopio "è l'ennesima risposta a chi tende a paragonare Napoli a un Paese sudamericano, in modo dispregiativo", ha affermato il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri. "Io dico: intanto fatevi un giro in alcuni Paesi e città del Sudamerica e poi tornate a Napoli e rifatevi la stessa domanda. Ci sono sì fatti criminosi, anche in pieno giorno. Però c'è anche la risposta. Ci sono i risultati. Noi penso che siamo sul pezzo. Si può sempre fare di più, si può ancora migliorare se abbiamo più tecnologie, se abbiamo più strumenti tecnologici. Però - sottolinea Gratteri - c'è il fattore umano, ci sono investigatori di primo piano nel distretto di Napoli, c'è gente in polizia, tra i carabinieri e la guardia di finanza di altissimo livello. Io sono un filo ottimista per il futuro".

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