L'analisi

Non solo scuole fatiscenti, anche le università invecchiano: secondo Cittadinanzattiva una su due mostra i segni del tempo

Monitorate 18 sedi universitarie di quattro grandi città. L'intonaco pericolante e l'umidità si notano soprattutto nei corridoi. Va meglio all'interno delle aule. Emergono delle criticità su dispositivi di sicurezza e accessibilità per i disabili. Buone notizie sul fronte igiene

© Ansa

Houston, abbiamo un problema: anche gli edifici universitari stanno invecchiando e mostrano i segni del tempo. Non è solo una questione di estetica, ma di sicurezza: basti pensare alla strage sfiorata all'Università di Cagliari appena un paio d'anni fa, quando l'aula magna graziò i presenti crollando appena due ore dopo la fine di un evento.

Anche le facoltà "soffrono"

A segnalarlo è ancora una volta l’Osservatorio civico di Cittadinanzattiva sull’edilizia scolastica, che ha preso in esame anche 18 sedi accademiche in quattro importanti città - Bologna, Cagliari, Roma (con la sua succursale di Latina) e Napoli. In circa la metà dei corridoi degli edifici, infatti, sono stati notati distacchi di intonaco, presenza di umidità e altri segni di fatiscenza. E, in misura leggermente minore, in aule e bagni. Con, in un paio di casi, presenza addirittura di crepe interne ed esterne sulle facciate.

Questi fenomeni sono collegati, in gran parte - come, del resto, nel caso delle scuole - alla insufficiente o carente manutenzione che, come sappiamo, non va sottovalutata, pena l’aggravamento di tali situazioni che possono provocare frequentemente il distacco di parti di intonaco o, fenomeni molto più gravi come lo sfaldamento dei solai, ecc.

Il portale specializzato Skuola.net è, però, voluto andare oltre. Dando uno sguardo ai vari elementi da considerare se si vuole parlare di sicurezza. Perché, sebbene il numero degli atenei censiti sia limitato e il periodo di rilevazione piuttosto breve - tra luglio e agosto 2023 -, i dati raccolti possono comunque dare il polso della situazione. E, se estesi su larga scala, preoccupare al pari di quelli delle scuole, dove in soli dodici mesi si sono registrati ben 69 crolli.

Fortunatamente, guardando ad altri aspetti, come il comfort degli studenti o l’accessibilità, le cose vanno meglio: ad esempio l’aria condizionata è abbastanza diffusa, anche perché sarebbe impossibile conciliare il clima italico con una attività accademica che si svolge anche in piena estate.

Strutture, impianti elettrici e dispositivi di sicurezza: qual è la situazione

Tornando alla sicurezza, le carenze riguardano un po’ tutti gli aspetti. Seppur minori rispetto a quelle degli istituti che ospitano gli studenti più giovani. Per quanto riguarda gli impianti elettrici, ad esempio, in linea di massima non sono presenti né fili elettrici scoperti, né prese o interruttori divelti. In due casi, però, è stata rilevata la presenza di alcuni cavi volanti nelle sale dei professori o in alcune aule.

Dal punto vista puramente strutturale, le finestre risultano in buono stato quasi ovunque, così come le porte nei bagni. Le porte con apertura antipanico o comunque con apertura verso l’esterno, obbligatorie per ragioni di sicurezza, sono presenti nella maggior parte delle aule studenti.

Ma, al tempo stesso, la presenza del corrimano sulle scale - altresì necessari - non è garantita ovunque. Quasi tutte, invece, dispongono di dispositivi antincendio nella maggior parte delle stanze. In tutte, tranne una, le uscite di sicurezza sono adeguatamente segnalate in vari punti dell’edificio e non è presente materiale di ingombro in nessuna di queste uscite.

Più in generale, in alcuni atenei - il report parla di 5 strutture su 18 - le aule non sempre sono adeguate al numero degli studenti frequentanti. Così come le sedute per gli studenti non sono in condizioni accettabili in ben 7 facoltà, quasi la metà.

L’unica cosa su cui le università sembrano avere un netto vantaggio sul grado di istruzione precedente è, come anticipato, la presenza di impianti di aerazione o di ventilazione, sempre più indispensabili, specialmente in estate: la gran parte degli edifici monitorati - 14 su 18 sedi - ne ha una qualche tipologia in quasi tutte le aule.

Gli spazi esterni andrebbero sistemati meglio

Spostandoci all’esterno degli edifici, ben 16 sedi - circa il 90% - dispongono di un cortile. E in 10 dei 16 cortili - il 60% - sono presenti spazi verdi, peraltro valutati “ben curati” in quasi tutti i casi (8). Non sempre, però, questi luoghi sono dotati di buona pavimentazione (tutto in ordine solo in 9 casi) o di recinzione (assenti in 5 casi). In ben 6 sedi, poi, nel cortile sono stati rilevati materiali ingombranti, in 4 dei rifiuti non rimossi, in 1 la presenza di fonti di pericolo. Specifiche, queste, da non sottovalutare, visto che il cortile viene utilizzato in tutti i casi dagli studenti, sia per trascorrervi le pause tra una lezione e l’altra, sia per consumare i pasti.

Igiene e pulizia: poteva andare peggio

Soffermandoci sul fronte igiene e pulizia, la situazione è difficilmente valutabile. Da un lato è stata notata la presenza di polvere in dosi rilevanti in corrispondenza degli ingressi di 6 sedi e in tutti o alcuni corridoi e aule di 11 sedi. Così come sono state riscontrate tracce di sporcizia all’ingresso e nei bagni di 4 sedi. Ma, in linea generale, da nessuna parte si sono avvertiti cattivi odori.

All’interno dei bagni - che dappertutto sono divisi per genere - sono presenti quasi ovunque il sapone per le mani, gli asciugamani, la carta igienica e gli scopini dei WC. Anche qui il confronto con le scuole è vinto a mani basse: qui tutto ciò che non è di ceramica o ferro di solito risulta non pervenuto. In due casi ci si è trovati in presenza persino di sistemi di igienizzazione automatica (ma non è difficile trovarli in parecchi bagni di molte altre facoltà). In alcuni servizi della metà delle sedi monitorate sono presenti, però, dei sanitari danneggiati.

Buona l'accessibilità, ma si può sempre migliorare

E poi c’è il grande capitolo "accessibilità", sempre controverso quando si parla di edilizia studentesca. Almeno nel caso delle università, però, il percorso di accesso alle strutture risulta praticabile a persone con deficit motorio (permanente o temporaneo) in quasi tutti gli edifici esaminati (17). Ingressi predisposti a livello stradale sono presenti in 8 sedi attrezzature di superamento delle barriere - come rampe, scivoli e simili - ci sono in 6 sedi. I parcheggi riservati ai disabili a ridosso della facoltà sono invece assenti in ben 5 di esse. Risultano, però, del tutto assenti le barriere architettoniche nelle aule.

Più critica la situazione nei cortili: in almeno un paio di situazioni l’accesso ai disabili in questi spazi è perlomeno difficoltoso. Molto positivo, invece, il fatto che l’ascensore è presente e funzionante in tutte le 18 sedi censite. E quasi tutti i casi gli ascensori risultano dotati di una cabina abbastanza ampia per consentire il trasporto di una carrozzina, così come le pulsantiere sono alla portata di una persona in carrozzina. Bagni pensati per i disabili sono presenti in 14 strutture (l’80%) e in altre 2 quelli comuni sono comunque utilizzabili da persone con disabilità.