SULLE COLLINE DELLA PENISOLA SORRENTINA

Alla scoperta del tesoro di Punta Campanella: il pomodoro

Ne abbiamo parlato con Alfonso Iaccarino, istituzione della nostra gastronomia e patron dello storico ristorante Don Alfonso 1890, che in questo angolo di Campania coltiva tre storiche varietà

di Marco Vassallo

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Di fronte c’è Capri, alle spalle si snodano le sinuose colline della Penisola sorrentina. Punta Campanella è un promontorio speciale, non solo per la vista da sogno, ma per un microclima che dà un sapore unico a tutto quello che vi cresce.

Melanzane, olive, zucchine. Ma un principe su tutti: il prodotto più iconico della zona è senza dubbio il pomodoro. Nei suoi orti biologici Alfonso Iaccarino, istituzione della nostra gastronomia e patron dello storico ristorante Don Alfonso 1890, ne coltiva tre varietà. Pomodoro del piennolo, San Marzano e Cuore di Bue, raccolti secondo il principio di stagionalità e protagonisti nella cucina dell’indirizzo a Sant’Agata sui due Golfi, affidata oggi al figlio Ernesto.

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Tre pomodori speciali

Sono anni che stiamo facendo un lavoro per valorizzare queste cultivar che rischiavano di essere dimenticate – ci racconta Don Alfonso che a suo tempo ospitò anche Ancel Keys, codificatore della dieta mediterranea, per i suoi studi sull’alimentazione – abbiamo abbandonato la chimica di sintesi per amore del prodotto e della genuinità. Qui coltiviamo delle materie prime non comuni che giovano di una condizione particolare”. L’esposizione ai venti, la natura del terreno e la concimazione naturale delle piantagioni fa sì che i pomodori di Punta Campanella possano crescere anche dopo l’estate con risultati al palato straordinari.

Il cambiamento climatico

Un posto unico questo che comunque non riesce a ripararsi dagli effetti del climate change. Da qualche tempo gli orti di Punta Campanella possono ospitare infatti anche banani e avocado. E le piantagioni spesso non necessitano di copertura proprio per le temperature troppo alte. “Il caldo eccessivo influisce sulla maturazione del pomodoro ad agosto – ci spiega Ernesto Iaccarino – ma allo stesso tempo ci ritroviamo fino ad ottobre con dei pomodorini leggermente appassiti che hanno un gusto fantastico”. 

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Declinazioni in cucina

Tre tipi di pomodoro, ognuno con una propria declinazione. Qual è il preferito di Don Alfonso? “Non ho un tipo prediletto, ma posso dirti come preferisco il pomodoro – ci spiega Iaccarino – il Cuore di Bue è perfetto per le insalate, il San Marzano diventa la conserva da utilizzare per tutto l’inverno, mentre il pomodorino è il protagonista dell’iconico spaghetto Don Alfonso, simbolo del nostro ristorante. Un piatto semplice dove emerge la qualità della materia prima”.