Ai microfoni di "Pomeriggio Cinque" è intervenuta la catechista di Chiara Petrolini, la 22enne accusata di omicidio premeditato e soppressione di cadavere in seguito al ritrovamento di due neonati sepolti nel giardino della sua abitazione a Traversetolo, in provincia di Parma. Trattenendo a fatica le lacrime, Laura Caiulo ha raccontato il rapporto instaurato con la giovane, di cui si fidava e provava grande stima: "Era una ragazza brava, un riferimento. Era carina, dolce e mi ha aiutato tanto con i ragazzi".
La classe di catechismo -
Laura Caiulo, la catechista di Chiara è tornata sulle attività per cui la giovane si era distinta: "Avevo detto al sacerdote che poteva fare un cammino individuale anche nell'ambito del catechismo, cosi Don Giancarlo le ha affidato una classe. I bambini l'hanno sempre amata, anche le mie nipoti in particolare continuavano a scriverle tante volte, stavano bene con lei".
"Mi è sempre sembrato vero quello che faceva - ha aggiunto la donna - anche perché io penso che i bambini siano persone che capiscono molto più degli adulti. Se stavano bene con lei significa che loro percepivano la sua verità".
Laura Caiulo prosegue augurandosi che "tutta la gente possa avere pietà" e di fronte all'ipotesi che Chiara possa aver agito da sola, aggiunge: "Mi è difficile pensarlo".
Gli ultimi contatti con Chiara -
La catechista è poi tornata sull'ultima conversazione avuta con Chiara: "Ci siamo sentite circa 8 mesi fa, mandandoci dei cuori su WhatsApp e scrivendoci "ti voglio bene". Io le scritto: 'cerca di essere una luce nella tua vita, perché ne abbiamo tutti bisogno".
"Io non riesco proprio a capire cosa possa essere successo", ha concluso la donna.