"Io gridavo e provavo a bloccare le auto che passavano, ma nulla. Nessuno mi aiutava. L'indifferenza della gente mi ha fatto davvero male". A parlare - intervistata dal Messaggero - è la donna violentata nei giorni scorsi in un sottopasso a Roma, in zona Porta Pia. Per l'aggressione era stato fermato un cittadino africano di nazionalità marocchina di 40 anni.
Il racconto della donna -
"Sono sollevata nel sapere che è ora in carcere perché nessun'altra deve subire l'atrocità che ho vissuto io: un'ora al buio, nell'inferno col mio aguzzino" - dice la donna riferendosi all'arresto del presunto responsabile, un senza fissa dimora di origini marocchine. Poi ricorda cos'è accaduto quella notte: "Dopo aver trascorso una serata con le amiche, stavo andando a piedi alla stazione Termini per prendere il bus che mi avrebbe riportata a casa quando ho sentito una persona bloccarmi da dietro. Con un braccio mi ha stretta a sé e mi ha portata nel sottopasso". La donna ricorda: "Era tutto buio. Ero a terra e sentivo che sotto di me c'erano alcune coperte e dei piumini. Era tutto nero. È stato tutto così traumatico che non so dire nemmeno quanto tempo abbia trascorso in quel posto terribile. Circa un'ora credo, che però è sembrata un'eternità". Poi confessa: "Ho avuto paura di morire".
L'aggressione -
Nella notte tra domenica e lunedì, la donna sarebbe stata aggredita, mentre stava tornando a casa dopo una serata trascorsa con le amiche, nel sottopasso di piazzale della Croce Rossa, in zona Porta Pia confinante con la stazione Termini. Dopo un'indagine la polizia ha arrestato il 40enne presunto responsabile della violenza. Soccorsa e portata in ospedale, ha riportato escoriazioni ed ecchimosi al volto e alle braccia. L'uomo l'avrebbe aggredita proprio sul piazzale, per poi trascinarla nei sottopassi violentandola e rapinandola. Valentina Caracciolo, assessore mobilità, attività produttive e turismo del Municipio II di Roma chiede un intervento concreto per la zona, lasciata nel degrado. "Basterebbe poco - scrive in un comunicato - pochi interventi semplici ma fondamentali: telecamere collegate alle Forze di Polizia e illuminazione rafforzata lungo tutto il perimetro delle Mura Aureliane; oltre che, ovviamente, pulizia periodica e presidio costante".