Segnalazioni di sospette reazioni avverse a vaccini in calo del 39%, quelle con almeno un evento grave hanno un tasso di incidenza dello 0,003% per tutte le somministrazioni. Per i decessi nessun nesso di causalità accertato. Intanto risalgono i casi di morbillo. E restano una minaccia molte altre malattie prevenibili come le infezioni di pneumococco, meningococco e papilloma virus. Sono le principali conclusioni emerse dal "Dossier Vaccini 2022" pubblicato dall'Aifa, l'Agenzia Italiana del Farmaco, in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, e con il Gruppo di Lavoro per la vaccinovigilanza composto dai Centri Regionali della Farmacovigilanza, dai rappresentanti degli Uffici di Prevenzione delle Regioni e Ministero della Salute.
Esclusi i vaccini anti-Covid, oggetto di altre pubblicazioni, nel 2022 sono state circa 19 milioni le dosi somministrate in Italia. Rispetto a queste sono state inserite nelle Rete Nazionale di Farmacovigilanza 10.967 segnalazioni, di cui 9.077 riferite a sospette reazioni avverse verificatesi effettivamente nel 2022, con un tasso pari a 47,8 segnalazioni ogni 100 mila dosi somministrate, pari a uno 0,048% di casi. Dato in calo del 39% rispetto alle segnalazioni dell'anno precedente. "Le segnalazioni di sospette reazioni avverse ai vaccini confermano che il rapporto beneficio-rischio è a tutto vantaggio degli antidoti autorizzati, con tassi di incidenza dello 0,048% per tutte le somministrazioni, che scende allo 0,0028% nei casi con almeno un evento grave", si legge nel report. Il 93,5% delle segnalazioni ha riguardato esclusivamente eventi avversi non gravi. Come nell'anno precedente, il tasso di segnalazione più alto si è registrato per i vaccini Antimeningococco C e Antimeningococco B. In riferimento alle sole segnalazioni con eventi gravi, invece, il più alto tasso di segnalazione si è osservato per i vaccini MPR (morbillo, parotite e rosolia), MPRV-V (i tre più l'anti-varicella) e Antimeningococco C, anche se in misura notevolmente inferiore rispetto al 2021.
I casi di segnalazioni avverse ai vaccini con eventi che hanno richiesto l'ospedalizzazione sono l'1,6% mentre i decessi su 19 milioni di vaccinazioni sono stati 7, lo 0,1% dei casi sospetti segnalati, ma per nessuno è stato accertato un nesso di causalità che possa attribuire al vaccino la responsabilità della morte. Dei sette casi fatali i vaccini indicati come sospetti erano in un caso il quadrivalente contro morbillo, parotite, rosolia e varicella e in sei casi l'antinfluenzale, in tre segnalazioni somministrato insieme all'anti-Covid. In nessun caso le informazioni disponibili consentivano di individuare la causa del decesso nel vaccino. I tre casi di vaccinazione con il solo antinfluenzale indicato come sospetto, hanno riguardato pazienti di età avanzata, con una media di 86,3 anni, quadri clinici complessi e polipatologie. In nessun caso le informazioni disponibili hanno consentito di individuare la causa del decesso nel vaccino. I restanti tre casi di antinfluenzale co-sommistrato con l'anti-Covid hanno riguardato sempre pazienti con quadri clinici complessi e con polipatologie, di 63, 80 e 92 anni. In nessun caso le informazioni disponibili hanno permesso di individuare la causa del decesso nel vaccino. Il singolo caso con vaccino quadrivalente ha riguardato un paziente di 2 anni, affetto da polipatologie, il cui decesso, come riportato anche dalla relazione medico-legale, non è correlato alla vaccinazione ma alla condizione patologica pre-esistente.
Vaccini, Nisticò (Aifa): "Rapporto beneficio-rischio tutto a loro vantaggio" -
"I vaccini sono una delle principali risorse in termini di salute pubblica e individuale, per il loro rilevante impatto non solo sulla prevenzione di numerose malattie infettive, ma anche sullo stato di salute generale della popolazione, con particolare riguardo ai soggetti più fragili, ossia bambini, anziani, malati cronici. A maggior ragione, la sorveglianza degli eventi avversi che si possono osservare dopo la vaccinazione è particolarmente rigorosa. Nel corso del tempo i vaccini hanno contribuito alla notevole riduzione della morbosità e della mortalità, soprattutto di soggetti fragili, e alla riduzione della diffusione di malattie infettive trasmissibili potenzialmente letali o invalidanti come il vaiolo, con conseguente marcata riduzione dei costi umani, economici e sociali. Tutti fattori che pur a fronte dei presunti eventi avversi segnalati fanno pendere nettamente a loro favore la bilancia del rapporto beneficio-rischio". Lo afferma il Presidente dell'Aifa, Robert Nisticò, commentando il nuovo 'Dossier Vaccini 2022' pubblicato dall'Agenzia italiana del farmaco.
Rapida crescita dei casi di morbillo -
In Italia nel 2023 sono stati registrati 43 casi di morbillo, ma nel 2024 si sta registrando una rapida crescita dei casi, già 717 nei primi sei mesi. Il 32,8% dei casi ha sviluppato almeno una complicanza tra cui sono stati registrati anche 91 casi di polmonite e un caso di encefalite. Nel nostro Paese nel 2022 la copertura vaccinale per il morbillo si è attestata al 92% della popolazione per la prima dose e all'86% per la seconda, in calo rispettivamente dell'1% e del 3% rispetto al 2018. Tuttavia, i dati al 20 giugno 2023, riportano una copertura del 94,4% nei bambini sotto i 24 mesi, molto vicina al 95% (nel 2014 era all'87,2%), indicata come soglia di sicurezza per raggiungere la cosiddetta "immunità di gregge" che non consente più al virus di circolare. "Tuttavia nelle corti successive si rilevano tassi di copertura più bassi che spiegano il perché della ripresa dei contagi", spiega l'Aifa. Riguardo i sospetti eventi avversi sul totale delle 1.193 segnalazioni registrate per i vaccini contro morbillo, varicella, parotite e rosolia, con un tasso di segnalazione pari a 114,8 per 100.000 dosi somministrate. Il 14,5% delle segnalazioni (169) ha riguardato eventi gravi e l'85,5% non gravi (994). È stato registrato un caso grave con esito fatale di un paziente di 2 anni, affetto da anemia microcitica con storia familiare di miocardiopatia che, dopo 14 giorni dalla somministrazione del vaccino Mprv, ha manifestato vomito, diarrea, sopore, acidosi ed ipoglicemia severa. Come riportato anche nella relazione medico-legale, il decesso non è correlato alla vaccinazione ma alla condizione patologica già esistente prima della vaccinazione stessa (polmonite diffusa bilaterale con insufficienza multiorgano terminale in soggetto affetto da cardiomiopatia ipertrofica ed alterazioni vascolari riferibili a sindrome di Marfan).