Il caso

Bergamo, padre a processo per maltrattamenti in famiglia | L'ex moglie: "Curava i nostri figli con 'acqua magica'"

L'uomo, un 48enne "ha perso la responsabilità genitoriale e da fine agosto ha il divieto di avvicinamento"

© ansa

In provincia di Bergamo, un 48enne è finito a processo per maltrattamenti in famiglia. Si sarebbe rifiutato di far prendere l'antibiotico a uno dei due figli, per "guarire" entrambi avrebbe dato loro "boccette di 'acqua magica'", li avrebbe aizzati contro la madre e avrebbe negato l'esistenza del Covid. La storia è riportata da Bergamonews e dal Corriere Bergamo. Secondo quanto riporta quest'ultimo, in particolare, il 48enne "ha perso la responsabilità genitoriale e da fine agosto ha il divieto di avvicinamento".

Il racconto della madre dei ragazzi -

 Mercoledì 25 settembre, si è svolta un'udienza, durante la quale è stata sentita l'ex moglie dell'uomo. "Nel 2016, mio marito è andato alla fiera dell'Oriente a Milano, è tornato sostenendo che una persona gli aveva detto che aveva un'aurea, un segno da veggente", ha dichiarato la donna, stando al Corriere Bergamo.

"Ci siamo separati nel 2017 e nell'ultimo periodo lui faceva dei discorsi strani. Diceva che era detentore della verità. Gli era venuto un eczema sui polpastrelli, il medico sosteneva che fosse un'allergia ma lui era convinto si trattasse di energia che non riusciva a contenere", ha continuato la madre dei figli dell'uomo, come si legge su Bergamonews

Nel periodo della pandemia, "negava l'esistenza del Covid, diceva ai bambini di uscire anche se c'erano le restrizioni, non voleva che mettessero le mascherine. A dicembre 2020, non me li ha più portati per tre settimane, durante le quali non li ha mandati a scuola. Ho cercato di riportarli a casa ma non ci sono riuscita, sono andata da lui anche con i carabinieri ma non c'è stato verso. Lui voleva che frequentassero una scuola parentale dove erano presenti pochi bambini e i contatti erano quindi limitati. Io non ero d'accordo e il giudice ha stabilito che dovessero tornare alla scuola tradizionale. Ma il primo giorno dopo le vacanze estive lui si è presentato sotto casa e i bambini non hanno più voluto frequentare la scuola. Non ci sono andati per tutto l'anno", ha aggiunto la donna, stando sempre a Bergamonews.   

"Io mi ero vaccinata contro il Covid prima che diventasse obbligatorio per la professione che svolgo e loro per 40 giorni non si sono avvicinati a me perché dicevano che ero radioattiva. Non potevo mangiare con loro, non potevo toccarli, si cucinavano i pasti da soli. Si accordavano per farmi degli scherzi e farmi arrabbiare, così mi filmavano con i telefonini che gli aveva comprato il mio ex marito. Mi buttavano addosso '’acqua, mi disfavano il letto e trovavo le lenzuola sul terrazzo quando pioveva, mi rubavano le chiavi dell'auto, mi chiudevano sul balcone, mi dicevano parolacce, sparivano per intere giornate senza farsi rintracciare", ha proseguito la mamma dei ragazzi, come si legge sempre su Bergamonews, secondo il quale, inoltre, la donna sarebbe riuscita a leggere le chat dei figli con il padre: "Tutto il giorno bisogna starle addosso… - avrebbe scritto il 48enne ai figli -. Fate le vostre azioni continuativamente e quando vedete che si arrabbia o vi dà contro registrate". I figli avrebbero risposto: "La stiamo martellando". Stando alla testimonianza della donna, uno dei figli "è arrivato anche a mettermi le mani addosso". 

Prima della pandemia, "aveva sospeso l'antibiotico a uno dei nostri figli quando nel fine settimana erano con lui". Invece "dava loro boccette con dell'acqua magica, io le svuotavo e mettevo l'acqua normale", ha raccontato inoltre la donna, come si legge sul Corriere Bergamo, aggiungendo che l'ex marito "imponeva le mani sui bambini dicendo che avrebbe assorbito il loro dolore".

Infine, alla domanda del suo avvocato Francesca Longhi "Suo marito faceva parte di una setta?", la donna ha risposto: "Sì, fa parte del Raggio di Luce Attiva e del Tribunale Popolare". 

Stando al Corriere di Bergamo, a margine dell'udienza, il 48enne "ha fatto intendere che la sua versione è tutt'altra storia, ma non l'ha voluta dichiarare". Nel 2022, l'uomo, al quale era stata riconosciuta la parziale incapacità di intendere e volere, era stato prosciolto dal gup "perché il fatto non sussiste". Ma il pm ha fatto ricorso e la sua richiesta è stata accolta. I due ragazzi, che attualmente hanno 16 e 13 anni, sono stati in comunità per tre anni. Alla fine dell'estate, sono stati affidati alla madre.  

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