Si preannuncia una nuova battaglia nell'ambito del cloud computing, ovvero la distribuzione dei servizi di calcolo. I due colossi in questione sono Google e Microsoft. In particolare, il primo ha accusato - presentando un reclamo all'Antitrust Ue - il secondo di ostacolare la concorrenza, grazie a prodotti molto diffusi nel mondo come Office che portano i clienti ad utilizzare Azure, il sistema di cloud dell'azienda di Redmond. Per questo, il vice presidente di Google Cloud - in una nota - ha dichiarato che "è necessario agire ora e mantenere il mercato aperto e trasparente per clienti e aziende".
Google, i cui maggiori rivali nel cloud computing sono Microsoft e Amazon Web Services, ha affermato che Microsoft sta sfruttando il suo sistema operativo dominante Windows Server per impedire la concorrenza.
Per Amit Zavery "il mercato cloud dell'Ue è un punto di svolta, è necessario agire ora e mantenere il mercato aperto e trasparente per clienti e aziende". E sottolinea che la situazione attuale si deve alle "modifiche delle licenze iniziate nel 2019, quando Microsoft ha iniziato a fare sul serio con il cloud. Un cliente - prosegue - che ha acquistato una licenza nel 2020 e la sta usando in locale o nel proprio data center, nel momento in cui decide di voler utilizzare il cloud ha due opzioni: la prima è riacquistare il software a un prezzo molto più alto, con un ricarico del 400% in più, e ottenere un prodotto limitato da eseguire su Google, o AWS di Amazon, o molti altri provider. Oppure passare ad Azure, perché è la strada più semplice per ottenere gli aggiornamenti e non dover pagare alcun tipo di ricarico".
Inoltre, Google ha richiamato uno studio del 2023 condotto dall’organizzazione per i servizi cloud CISPE, da cui è emerso che le aziende e gli enti pubblici europei pagano fino a 1 miliardo di euro (1,12 miliardi di dollari) all’anno per sanzioni relative alle licenze Microsoft. A luglio, Microsoft ha concluso un accordo da 20 milioni di euro per risolvere una denuncia antitrust sulle sue pratiche di licenza di cloud computing con CISPE, evitando un’indagine Ue.
Le autorità di controllo della concorrenza dell'Ue dovranno decidere se perseguire il reclamo, quindi se presentare accuse e quindi decidere su eventuali violazioni, multe e rimedi potenziali, che possono essere contestati in tribunale. Il processo normalmente dura anni.