Milano Fashion Week.

Jo Squillo: Etro, la collezione Spring/Summer 2025

Abiti che donano al corpo e alla mente energia di lunga durata. È un’esplosione elettrica di colori la collezione pensata da Marco De Vincenzo per Etro.

Nel viaggio, è il percorso che conta, non la destinazione.

Ugualmente, l’atto creativo esprime tutta la sua vitalità nel processo: quando questo si concretizza in prodotto, è già il momento di iniziare un nuovo processo, come un’agave che conclude il proprio ciclo vitale nello sbocciare di un solo, coloratissimo fiore. Freezate nel metallo o nel cemento, enormi piante di agave ritmano il percorso della passerella riassumendo il senso di una collezione che punta decisamente a sud, lambendo il bacino del mediterraneo, come attesta l’esplosione elettrica dei colori, lasciando però che i confini estetici e culturali di questa geografia rimangano labili. È il modo di vedere di Marco De Vincenzo: un percorso nel quale si crea facendo e stratificando, seguendo l’energia liberatoria dell’istinto, assecondando l’intuito, immaginando l’altrove in una serie concentrica di sconfinamenti. Questo viaggio insieme con e senza meta è, in concreto, il dialogo in continuo divenire tra il direttore creativo e il codice di Etro, riletto attraverso le infinite possibilità di riscrittura che lo sguardo da personali angolazioni consente. L’estetica che ne deriva è un metissage spiraliforme e libero, nel quale il corpo è esaltato dal fluire del tessuto, scolpito dal tailoring, rivelato dalle trasparenze, decorato dalla simbologia di pattern e gioielli che segnano ulteriori percorsi e aggiungono altri strati. Sono le torsioni a definire i movimenti e nuovi modi di lavorare con le stampe, nascondendole per liberarle come subitanee fioriture, lampi, illuminazioni. Svasature, zampe d’elefante, maglie multicolor, jacquard sontuosamente psichedelici sono parte del detour, livelli di una composizione nella quale caso e raziocinio coabitano e il processo è il prodotto. Il viaggio continua, senza bussola e orgogliosamente senza mappa, aggiungendo e sottraendo strati, come le sonorità travolgenti e corali di Daniela Pes che accompagnano lo show.

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