Terapie complementari

Ospedale Treviglio (Bergamo), il nuovo "medico"... ha quattro zampe e si chiama Prince

Addestrato per curare, il cucciolo di Golden Retriever si aggira per le corsie del reparto di rianimazione

© Ufficio stampa|  Nella foto, insieme a Prince, da sinistra a destra, il dr. Claudio Savi, il dott. Giovanni Palazzo, la dr.ssa Silvia Zambelli e il dr. Antonio Manfredi.

Ha quattro zampe, è un cucciolo di Golden Retriever, si chiama Prince e sta seguendo una specifica scuola di addestramento per aiutare i pazienti dei reparti di Rianimazione. Al suo fianco in corsia la proprietaria e dirigente anestesista, Silvia Zambelli, in servizio all'Asst Bergamo Ovest. I degenti possono coccolarlo e passarci del tempo insieme: Prince ha proprio il compito di alleviare il loro lo stress da ospedalizzazione. La struttura di Treviglio-Caravaggio, nella Bassa Bergamasca, ha deciso di aderire al progetto Dog for Smile, prima iniziativa simile in Lombardia e seconda in Italia. Il miglior amico dell'uomo è così chiamato a supportare i pazienti alle prese con le cure più critiche.

Tra gli obbiettivi ci sono il miglioramento e il recupero delle funzionalità motorie, cognitive ed emozionali. Ecco perchè l’ASST Bergamo Ovest ha deciso di affiancare alla medicina tradizionale anche quella complementare.

Il direttore sanitario, Antonio Manfredi si dice soddisfatto e ringrazia il personale medico che lavorerà nel progetto pilota "che permetterà al nostro ospedale di potersi distinguere, ancora una volta, per l'innovazione nei servizi offerti con un’attenzione a una particolare tipologia di pazienti".

I ricoverati in terapia intensiva sono soggetti particolarmente fragili e vulnerabili oltre che esposti a disturbi cognitivi affettivi e comportamentali.
"Le terapie intensive rappresentano un luogo di particolare complessità, anche emotiva, con ricoveri spesso lunghi e con pesanti ripercussioni psicomotorie. Abbiamo, quindi, la responsabilità di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione" commenta Giovanni Palazzo, direttore generale della struttura, aggiungendo anche "che non si tratta di una umanizzazione se non si può garantire la massima attenzione in questi settori sia per i pazienti che per i familiari".

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Il badge creato appositamente per Prince.

Nonostante le patologie multifattoriali, si riconosce anche una certa correlazione con le esperienze legate alle emozioni che si vivono durante il periodo di degenza. "Sono sicuro che il nostro nuovo dipendente a 4 zampe sarà un valido supporto nei percorsi di cura dei nostri pazienti e garantirà con la sua presenza attimi di leggerezza anche ai familiari e ai nostri professionisti" aggiunge Palazzo.

Al fianco di Prince c'è, appunto, Silvia Zambelli. "La Società Italiana di Anestesia e Rianimazione ha pubblicato uno studio scientifico in cui risulta evidente l’efficacia degli interventi assistiti con animali nel setting della terapia intensiva, raccogliendo dati, ad esempio, sulla variazione di frequenza cardiaca, sulla saturazione di ossigeno e sulla scala di valutazione del dolore" spiega la dottoressa. "Per questo motivo, certa della buona iniziativa, ho deciso di intraprendere con Prince un percorso di addestramento specifico, affinché possa portare supporto a tutto il reparto, diretto dal dottor Claudio Savi" conclude l'anestesista. 

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