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Mare d’autunno: il più bello è in Sicilia

Vacanze al caldo sulle coste all’estremo sud del nostro paese

di Nadia Baldi

Non serve attraversare mezzo mondo per ritagliarsi una fuga autunnale al caldo fuori stagione: fino a novembre la costa meridionale della Sicilia fra Mazara del Vallo e Agrigento regala clima caldo secco perfetto per fare bagni in mare, tintarelle senza scottature e passeggiate culturali in relax a distanza di circa un’ora di volo da casa.

Si va nell’agrigentino, a Siculiana (che insieme a Sciacca fu set delle memorabili scene della Sicilia torrida e conservatrice del film “Sedotta e abbandonata”), alla scoperta della Riserva Naturale e Oasi WWF di Torre Salsa, incontaminato paradiso con fitta vegetazione mediterranea, rocce imponenti e linee ondulate d’argilla e falesia dall’aspetto selvaggio. La costa che abbraccia è lunghissima e non facilmente raggiungibile; vi si può accedere a piedi dagli ingressi di Cannicedda, Omomorto o Eremita (sarà come entrare nella pellicola di un film western) e all’arrivo lo spettacolo è emozionante: le dune, gli arbusti dal profumo salino che sbucano dalla sabbia dorata e poi l’azzurro del mare sfumato di turchese. In questo periodo dell’anno ci sono pochissimi frequentatori, passeggiando o cavalcando per chilometri coi piedi in acqua si incrociano gabbiani che garriscono prima di tuffarsi nello specchio cristallino. Se il nostro viaggiatore si muove a bordo di una barca in direzione Agrigento approderà in una delle favolose calette sabbiose nelle località di Pietre Cadute e di Pergole, dove i blocchi di argilla e di tufo tagliati di netto sembrano opere d’arte cubiste. La temperatura in queste insenature è sempre mite e la sensazione sarà quella di essere in una piscina privata. Ci spingiamo fino ai piedi della spettacolare Scala dei Turchi, uno dei tratti di costa più caratteristici d’Italia, di impareggiabile bellezza per la morfologia unica della scogliera bianca di marna, che pare una scala sinuosa (l’accesso è contingentato) che degrada fino alla distesa di sabbia. Da fotografare.

Si rientra al calar del sole nelle terre che furono del re sicano Kokalos, sbarcando sulla spiaggia di Torre Salsa: si risale dal sentiero (percorribile con golfcar) che collega il promontorio ad 80 m s.l.m. all’esclusiva struttura mimetizzata nella macchia mediterranea, l’Adler Spa Resort Sicilia, un’incantevole integrazione fra architettura e natura in una posizione panoramica mozzafiato (info su www.adler-sicilia.com). Tutto intorno aranceti avvolti nello spiccato odore di zagara, vigneti autoctoni, oliveti di biancolilla e nocellara del Belice, varietà di fiori dai colori vivaci come bouganville e sanicula, e centinaia di piante nel grande orto, ai cui prodotti lo chef Giuseppe Schimmenti attinge per la preparazione delle ricette tradizionali e biologiche. Dal promontorio nelle mattine limpide, guardando verso sud ovest si riconosce il profilo di Pantelleria, la cui vista è ancora più eccitante se mentre il brontolio del mare sottostante si attenua, immersi nella calda vasca thalasso a sfioro, si osserva il tramonto di colori intensi che si riflettono sulla lontana scogliera di Capobianco, sui resti dell’antico teatro greco di Eraclea Minoa (da visitare l’area archeologica).

Di buon mattino si parte per Selinunte per veder brillare le imponenti colonne doriche dei templi di uno dei siti archeologici più grandi e importanti del Mediterraneo; girando per le strade dell’acropoli e dell’agorà, nel quartiere artigianale o all’ombra dei templi della prestigiosa città greca di circa 2500 anni fa, si ha una vista superba sul blu del mare di Marinella che si trova lì a poche centinaia di metri (https://parchiarcheologici.regione.sicilia.it)

Non distante il nostro viaggiatore trova quella che gli Inglesi hanno giudicato una delle più belle spiagge d’Italia (Daily Telegraph), forse perché defilata o perché a loro familiare grazie agli acquerelli di Jacob Philipp Hackert e Charles Gore, che hanno impresso il romanticismo dei colori della Sicilia su quadri che si ammirano al British Museum: Le Solette si trova nei pressi della Riserva naturale della Foce del Fiume Belice, non distante da Porto Palo di Menfi, con mare così trasparente che sul fondo ondulato i pesci sono visibili a occhio nudo fino a diversi metri di profondità.

Percorrendo la SS115 si arriva a Mazara del Vallo; vale il viaggio anche solo il vivere l’atmosfera araba nel labirinto di vicoli e corti della casbah, cuore caratteristico della cittadina. Si passa tra palazzi dai decori accesi, maioliche azzurre e gialle, evidenti stratificazioni di culture, finché non si giunge al maestoso Duomo, emblema dell’amalgama di stili (normanno, arabo, rinascimentale e barocco siciliano); in epoca aragonese la cattedrale vantava una biblioteca di codici greci e latini e una collezione di arazzi. Da vedere la chiesa sconsacrata di Sant’Egidio, scrigno cinquecentesco che conserva il Satiro Danzante di Prassitele, la preziosa statua bronzea risalente al IV secolo a.C. recuperata nelle profondità del canale di Sicilia.

Quando di sera tutte le luci si affievoliscono per rispettare i bioritmi dell’Oasi WWF di Torre Salsa, sarà suggestiva oltre che prelibata la cena gourmet Adler nella quale i protagonisti della tavola saranno i gamberi rossi di Mazara, i ricci, il pesce spada e le aragoste del Mar di Sicilia, le sarde a beccafico, le melanzane e il caciocavallo ragusano, la pasta fresca di grano antico perciasacchi, ed anche i cannoli di ricotta di pecora di Siculiana e le delizie al pistacchio di Raffadali.