Mental Power

Come essere vincenti grazie alla forza della mente

L’atteggiamento mentale è una forza su cui si può lavorare, nello sport e nella vita di tutti i giorni, per avere una marcia in più

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La forza della mente e uno spirito vincente sono ciò che fa la differenza nello sport come nella vita: è quell'energia in più che trasforma lo sportivo in un vero campione e, nella vita quotidiana, chi ha buone capacità in una persona di successo. Non a caso gli atleti di rango hanno nel loro team di preparatori anche un mental coach: nella nostra quotidianità possiamo fare lo stesso, senza per forza ricorrere a un professionista, per “allenarci” a una mentalità e a un atteggiamento vincenti: arriveremo più facilmente ai nostri obiettivi e, in generale, ce la caveremo meglio e con più soddisfazione. Ecco alcuni punti critici e qualche possibile soluzione.

GESTIRE IL PENSIERO SPONTANEO – Il primo passo da fare è imparare a controllare quella voce interiore che, mentre siamo impegnati in una sfida, ci sussurra dall’interno parole di incoraggiamento o di disfattismo. Un conto è impegnarsi per un obiettivo mentre qualcosa dentro di noi ci incita al massimo impegno e ci fa visualizzare la vittoria, un altro è avere a che fare con l’assillo che “tanto non ce la faremo mai”. Con le opportune tecniche possiamo imparare a tenere sotto controllo il pensiero spontaneo e sostituire gli impulsi disfattisti con altri più funzionali al successo; è anche possibile imparare a non farci condizionare da elementi negativi che non sono sotto il nostro controllo, focalizzando la mente su altri elementi, importanti per ottenere la massima prestazione e sui quali possiamo intervenire attivamente. Ad esempio: se dobbiamo parlare in una riunione importantissima, è inutile disperdere energie preoccupandoci per il gran traffico che dovremo affrontare per arrivare puntuali all’appuntamento: meglio concentrarci su un aspetto della situazione che possiamo controllare, ad esempio trovare un diverso itinerario o scegliere un altro mezzo di trasporto. Ricordiamo che spetta a noi e solo a noi scegliere a quali pensieri dare ascolto e quali, una volta identificati come negativi, far uscire dalla mente.

METTIAMO ALLA PROVA LA NOSTRA VOLONTÀ – Una mente vincente è caratterizzata innanzi tutto da una volontà ferrea: per raggiungere un risultato, spesso occorre volerlo con tutte le proprie forze. La volontà e strettamente legata alla motivazione, ovvero la forza che ci muove e ci spinge a compiere un’azione. La motivazione può essere intrinseca, ovvero venire dal profondo del nostro cuore, o estrinseca, cioè avere origine dall’esterno. Ad esempio, ottenere una promozione perché “ce la meritiamo” è l’obiettivo che ci spinge dall’intimo al massimo impegno; il fatto che nella nuova posizione guadagneremmo di più è un fattore estrinseco che ha la sua importanza anche se non è il primo dei nostri obiettivi. La motivazione intrinseca è più potente della seconda, perché esprime il desiderio del nostro cuore: impegniamoci quindi nelle battaglie che sentiamo veramente nostre e nelle cose per le quali nutriamo una vera passione.

L’IMPORTANZA DI GESTIRE LO STRESS – Prima di una prova importante è inevitabile sentirsi sotto pressione. In questi casi, possiamo trasformare lo stress in alleato importante: il cosiddetto eustress, cioè la pressione positiva, è la giusta risposta cognitiva dell’organismo a una situazione difficile. In condizioni di pericolo o di massimo impegno, infatti, lo stress porta l’organismo a generare una risposta istantanea alla situazione critica, generando tutti gli ormoni necessari a fronteggiarla: il rilascio di alcuni ormoni, in particolare adrenalina, cortisolo e dopamina, aumentano il ritmo del battito cardiaco e della frequenza respiratoria, acuiscono i sensi e l’attenzione, mettono “in allerta” il cervello e la muscolatura. In queste condizioni, se riusciamo a mantenere il controllo delle nostre emozioni, siamo nelle condizioni psicofisiche migliori per rispondere alle sollecitazioni esterne e a raggiungere la nostra migliore prestazione possibile. Al termine della prova, naturalmente, occorre sapersi rilassare e tornare alle condizioni di riposo per concedere all’organismo il tempo di riprendersi: quando la sollecitazione è eccessiva o troppo protratta nel tempo, lo stress diventa un pericolo per la salute e per questo va gestito. Possono essere utili le tecniche di respirazione, il pensiero e il linguaggio positivi o anche praticare un hobby che aiuti a decomprimere la tensione.  

ACCETTIAMO LA SCONFITTA - Sembra un paradosso, ma per vincere occorre anche saper perdere e, soprattutto, saper imparare dalle proprie sconfitte. L’amarezza della delusione ci spingerà ad analizzare i fatti e scoprire in che cosa possiamo migliorare: nello stesso tempo ci darà l'energia necessaria a fare quello che è necessario per non ritrovarci nella stessa situazione. L'insuccesso mette anche alla prova la nostra motivazione: se il nostro obiettivo è davvero sentito nel profondo, ne usciremo più forti e più determinati che mai, senza cedere alle tendenze disfattiste, ma anche alla tentazione di nascondersi dietro scuse e alibi.

IMPARIAMO A SUPERARE I NOSTRI LIMITI - Le neuroscienze ci insegnano che, quando compiamo uno sforzo, è il cervello a indicare quando si è giunti al limite e occorre fermarsi o almeno fare una pausa. Gli studiosi Mathias Pessiglione e Florent Meyniel, della fondazione francese Institut du Cerveau et de la Moelle épinière, hanno sottolineato che, quando lo sforzo è leggero, si può resistere più a lungo prima di raggiungere questo punto critico. Gli atleti, grazie all'allenamento costante, hanno imparato a controllare questo indicatore di sforzo e a saper individuare con precisione il momento in cui occorre fare una pausa per non superare il livello massimo di attivazione della corteccia insulare, la parte del cervello deputata ad alcune funzioni complesse, tra cui la percezione, l'auto-consapevolezza, il controllo motorio e l'esperienza interpersonale. Allenando la capacità di resistenza allo sforzo, inoltre, aumenta anche il livello massimo di attività di questa importante area cerebrale. Lo stesso deve accadere nella anche nella vita quotidiana: per sviluppare una mentalità vincente è necessario essere disposti a lavorare per superare i propri limiti e mettere in discussione le convinzioni depotenzianti.