Ai Campi Flegrei a ovest di Napoli l'attività sismica, la deformazione del suolo e l’emissione di gas sono fenomeni che dal 2007 sono progressivamente aumentati a causa del bradisismo nel vulcano della zona. Questi movimenti e gli accumuli del magma possono essere tracciati.
Il monitoraggio di questi eventi è tra gli obbiettivi di una squadra di ricercatori internazionali guidati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in collaborazione con l`Università degli Studi Roma Tre e l`Université de Genève, nell`ambito del progetto "LOVE-CF" finanziato dall`INGV per l`indagine multidisciplinare dei Campi Flegrei.
Che cos'è il bradisismo? -
Consiste in un periodico abbassamento o innalzamento del livello del suolo in relazione al vulcano misurato in tempi geologici.
Lo studio -
"Questo studio fornisce importanti elementi per comprendere meglio e vincolare lo stato attuale del sistema magmatico dei Campi Flegrei", commenta Valerio Acocella, professore dell'Università Roma Tre, Associato di ricerca all'INGV e coautore dello studio. La ricerca si pone l'obbiettivo di definire la dinamica e lo stato del vulcano situato in una zona popolosa. L'approccio multidisciplinare è infatti imprescindibile anche per il monitoraggio quotidiano. Gli scienziati hanno potuto mappare il movimento del magma nelle profondità della caldera in un arco temporale che va dal 2007 al 2016. Attraverso le tecniche all'avanguardia (geodesia), le simulazioni numeriche e la petrologia i ricercatori hanno potuto definire l'inizio di una nuova era bradisismica del vulcano che ancora oggi è in corso. I risultati ottenuti sono stati pubblicati sulla rivista Nature - Communications of Earth and Environment, nell'articolo "Tracking the 2007-2023 magma-driven unrest at Campi Flegrei caldera (Italy)".
Che cosa sta causando il bradisismo? -
La salita del magma a profondità inferiore agli 8 chilometri è il motivo principale dietro all'attività bradisismica in corso. Ciò comporta a un lento, ma progressivo, sollevamneto del suolo. L'innalzamento della terra ha raggiunto circa 1,3 metri al Rione Terra di Pozzuoli dal 2006 a oggi. L'ascesa del magma e dei gas magmatici hanno contribuito a un aumento dei fenomeni sismici soprattutto nell'area della Solfatara.
"È fondamentale monitorare costantemente il comportamento di questo vulcano, soprattutto considerando che si trova in una delle aree più densamente popolate d'Europa" sottolinea Elisa Trasatti, ricercatrice dell`Osservatorio Nazionale Terremoti dell`INGV e coordinatrice del gruppo di ricerca.
Quali sono le prospettive future? -
Secondo gli studiosi al momento non ci sarebbero segnali di una imminente eruzione, ma nonostante ciò è possibile che il continuo e costante accumulo di materiale magmatico potrebbe portare a un aumento della pressione nel sottosuolo e di conseguenza ai derivanti rischi. La situazione andrà gestita con estrema attenzione e controllo continuo.
Gli esperti hanno inoltre dedotto che la sorgente di deformazione risulta essere nel tempo sempre più superficiale: da sei chilometri ai circa quattro di profondità. Il risultato di questa sorgente è dato dalla risalita del magma e dei suoi gas dalla zona di accumulo principale a otto chilometri nelle cavità a profondità inferiori.
"I dati più recenti, dal 2023 a oggi, mostrano similitudini con quanto osservato nei precedenti 16 anni, con una lieve intensificazione delle manifestazioni" afferma Mauro Antonio Di Vito, Direttore dell`Osservatorio Vesuviano dell`INGV e coautore dello studio, e prosegue: "Quindi, al momento non ci sono ragioni per ritenere che l`attività magmatica non stia ancora proseguendo come definito nello studio". Il presidente conclude dicendo che: "Siamo costantemente in contatto con la Protezione Civile per garantire che ogni più piccolo sviluppo venga seguito con la massima attenzione".