A "Quarta Repubblica"

Open Arms, Matteo Salvini: "Imbarazzante, è processo all'Italia" | "Non patteggio, andrò fino in Cassazione"

Il leader della Lega ospite di "Quarta Repubblica": "Se mi condannano nessuna conseguenza per il governo"

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"Io non patteggio, sono convinto di aver ragione e vado avanti fino in Cassazione". Così il leader della Lega Matteo Salvini, ospite di "Quarta Repubblica" su Rete 4, parlando del processo "Open arms" a suo carico. L'attuale ministro dei Trasporti, all'epoca dei fatti al Viminale, ha chiarito la sua posizione: "No, non patteggio perché ritengo di aver difeso la sicurezza del mio Paese e di aver mantenuto una promessa, da politico dissi: votatemi e riduco gli sbarchi".

Salvini, nello studio di Nicola Porro, ha poi aggiunto: "Ci sarà l'intervento della difesa il 18 ottobre, entro ottobre ci sarà la sentenza. Possono succedere due cose: o mi assolvono perché ho difeso i confini del mio Paese o mi condannano. Se mi dovessero condannare, lo riterrei un precedente grave. Io finirei in carcere per almeno due anni. Io spero che a sinistra qualcuno si vergogni, è qualcosa di umanamente veramente imbarazzante. L'immigrazione clandestina è un business. Io i terroristi, gli stupratori, quelli che hanno 18 identità e provano a sbarcare per la sesta volta a Lampedusa non li faccio sbarcare. Ci vuole un limite, possiamo accogliere un tot di persone".

Vogliono mettere in difficoltà il governo -

 "Ci sono pm e magistrati che fanno politica - ha proseguito, nel corso del suo intervento, Salvini -. "Credo nella magistratura, e cerco di dirlo senza sorridere troppo. Questo è un processo politico con cui la sinistra cerca di attaccare Salvini, la Lega e il governo Meloni. Stanno provando in ogni maniera a mettere in difficoltà questo governo che sta ottenendo risultati economici. Non ho paura, ritengo assurdo questo processo".

"Non ho paura per me, ma per i miei figli" -

 "Non ho mai pensato di sentirmi imputato rischiando il carcere, io non ho paura per me no, rifarei tutto quello che ho fatto - ha precisato il leader leghista -. Se mi condannassero a 6 anni finirei in carcere per almeno due anni, ma sono convinto che la maggioranza degli italiani è con me. È un processo all'Italia. Quello che mi è pesato in queste 48 ore (dalla richiesta dei pm, ndr) è stato spiegare ai miei figli cosa stava succedendo". E ancora: "A loro ho spiegato che ci sono tre gradi di giudizio, che credo nella magistratura e lo dico senza ridere troppo ma è una richiesta che neanche uno stupratore...". E ha ribadito: "Non ho paura ma ritengo assurdo questo processo".  E alla domanda del conduttore che gli chiede se ci potrebbero essere ripercussioni sul governo in caso di condanna, Salvini replica deciso: "Nell'immediato no".

"Conto di essere assolto ma sono inca**ato" -

 "Io conto di essere assolto perché se il giudice legge gli atti e li confronta con quanto fatto da altri ministri e con il diritto nazionale e internazionale, allora... Noi stavamo aspettando che altri Paesi intervenissero per la redistribuzione". "Ma io non mollo di un centimetro, non mi fermo. Sono serenamente e pacificamente inca**ato" - ha concluso il leader leghista.