La Stagione 2025 prenderà il via lunedì 27 gennaio al Teatro alla Scala alle 20, con la Sinfonia n.7 in mi minore di Gustav Mahler, diretta da Riccardo Chailly che così ha presentato il lavoro suo e dell'orchestra. “Abbiamo affrontato con la Filarmonica della Scala tutte le sinfonie di Mahler - ha detto Riccardo Chailly - mancava appunto la numero 7, l’avevo diretta 13 anni fa in due concerti uno a Milano, l’altro a Modena. Era giusto, secondo me, ritornare a quella che era vissuta dallo stesso Mahler, come una rivisitazione di tutte le precedenti sinfonie”.
Il Maestro Chailly, non nasconde le difficoltà della sinfonia numero 7 di Gustav Mahler...
La numero 7, ha una partitura complicatissima, difficile da eseguire, interpretare e dirigere, per tutti, dice Riccardo Chailly. Senza dubbio una grande sfida, un capolavoro assoluto: fu composta da Mahler nel 1908 ed è di una complessità notevole, ogni volta che la si affronta. La melodia nel primo movimento torna ogni volta con toni ora affascinati, come quelli agresti, che hanno lo scopo di elevare l’ascoltatore, ora minacciosi, con la tragedia della marcia funebre.
Il secondo movimento è notturno anch’esso ricco di fascino. Il terzo “spettrale” è una voce infernale che ricorda la forma del valzer viennese, ma “spostata” sul lato drammatico. Nel finale del quarto movimento, troviamo una luminosità incredibile, una festosa fanfara degli ottoni, che crea una sorta di percorso che conduce l'ascoltatore al gran finale della composizione. Si conclude con un accordo in do maggiore, una partitura di 100 minuti complessivi, che termina con l’arrivo del sole.
Altro appuntamento molto importante il 24 febbraio alle 20 alla Teatro alla Scala
Sì, per la prima volta dirigerò il violoncellista Gautier Capucon, nel concerto numero 2 in si minore di Antonìn Dvorak, altra opera monumentale, alla quale tengo molto. Poi in programma "Romeo e Giulietta" la suite del balletto di Sergej Prokof’iev, una rappresentazione che in un certo qual modo "interrompe" la nostra integrale delle sinfonie del compositore russo. Dieci movimenti uno in fila all’altro, che danno vita a un viaggio epocale; avendo eseguito spessissimo il balletto, la Filarmonica della Scala ha una grande confidenza con la partitura. Tra gli impegni del 2025 per la Filarmonica della Scala, di ritorno dalla recente tournée in Germania, quelli a Vienna, Budapest, Parigi, Saragozza e Madrid.