Donald Trump e i complottisti di estrema destra, una relazione che si manifesta soprattutto nella vicinanza tra l'ex presidente di nuovo candidato alla Casa Bianca e Laura Loomer, celebre per posizioni di complottismo radicale (è lei che ha diffuso la famigerata e infondata teoria sugli "immigrati haitiani che rapiscono e mangiano animali domestici") e per la diffusione di odio razziale, religioso e sessuale. Se dai vertici repubblicani si sono prese le distanze, i media di destra che sono vicini a Trump, Fox News in primis, secondo la Cnn, tacciono del tutto sulla relazione tra Trump e questi gruppi politici. "Laura è una mia sostenitrice. Parla a favore della campagna. Non la controllo: è uno spirito libero", aveva affermato in un primo momento Donald Trump, riferendosi proprio all'influencer di estrema destra, che lo ha accompagnato nelle sue ultime tappe di campagna elettorale, incluso il dibattito, e che avrebbe suggerito la frase sui migranti che mangiano cani e gatti. Ma, poi, l'ex tycoon ha dovuto prendere le distanze dalla 31enne, per le pressanti richieste da parte dei repubblicani alleati ad allontanarla.
Laura Loomer, la trumpiana che agita i repubblicani ed è odiata anche dai fedelissimi di Trump -
"Allontana Laura Loomer, è tossica". Questo l'invito rivolto pubblicamente dal senatore alleato Lindsey Graham a Donald Trump. "Quello che ha detto di Kamala Harris e della Casa Bianca è orribile. La sua storia è tossica e penso che Trump farebbe meglio a tenerla lontana", ha ribadito Graham, riassumendo i malumori dei repubblicani, preoccupati non per la performance dell'ex presidente al dibattito ma più per le sue frequentazioni con Laura Loomer, l'attivista influencer di estrema destra che di recente lo accompagna in campagna elettorale.
Rinomata per le sue posizione radicali e le per le teorie cospirazioniste diffuse online, Laura Loomer si è attirata le critiche anche della trumpiana di ferro Marjorie Taylor Greene, che l'ha attaccata per i suoi commenti "razzisti" nei confronti di Kamala Harris. "Le sue parole non rappresentano i repubblicani o il movimento Make America Great Again. E non rappresentano neanche Trump", ha detto Greene in merito alle recenti affermazioni di Loomer su una Casa Bianca che "puzzerà di curry" e assomiglierà a un "call center" se la vicepresidente dovesse vincere le elezioni, in riferimento alle sue origini indiane. Più precisamente, Loomer ha affermato: "La Casa Bianca puzzerà di curry e i discorsi alla Casa Bianca saranno facilitati tramite un call center e il popolo americano potrà esprimere il proprio feedback solo attraverso un sondaggio sulla soddisfazione del cliente alla fine della chiamata che nessuno capirà". E' scontro aperto, dunque, tra due delle più ardenti 'pasionarie' trumpiane.
"Come sapete non sono spesso d'accordo con lei, ma in questo caso Marjorie Taylor Greene ha ragione" sull'attivista-influencer, ha fatto eco il senatore repubblicano alleato di Trump, Lindsey Graham, invitando l'ex presidente ad allontanarla. Anche all'interno della campagna di Trump ci sarebbe preoccupazione sulla presenza di Loomer, , figura controversa, che, un giorno prima del dibattito, ha postato online la teoria degli animali domestici rapiti e mangiati in Ohio dai migranti di Haiti, cavalcata dall'ex presidente nel corso del faccia a faccia con Harris. L'influencer sui social, infatti, aveva pubblicizzato collari per cani con la scritta "not your lunch #MAGA" o "non mi mangiare" in creolo.
La vita e la carriera di Laura Loomer -
Nata in Arizona nel 1993, Loomer si definisce una giornalista d'inchiesta ed è salita alle cronache negli anni scorsi per le sue controverse posizioni: ha definito l'islam un "cancro", ha accusato la moglie di Ron De Santis di aver "esagerato" il suo tumore al seno, ha insinuato che Joe Biden fosse dietro al tentato assassinio di Trump e che gli attacchi dell'11 settembre non sono altro che una "macchinazione". L'anno scorso l'estremista aveva postato un video falso sugli attentati, sostenendo la teoria cospirazionista che si trattava di un "lavoro interno".
Commenti provocatori che sono risultati essere troppo, come detto, anche per la deputata repubblicana trumpiana di ferro Marjorie Taylor Greene. Ma, nonostante questo, Loomer è una presenza sempre più costante nell'entourage dell'ex presidente. Da lungo tempo è ospite dei suoi eventi a Mar-a-Lago e Trump l'ha anche appoggiata negli anni scorsi nei suoi tentativi di ottenere un seggio in Congresso, tutti falliti.
Le critiche che gli sono piovute addosso negli ultimi giorni per la sua presenza a comizi, ma anche nella spin-room al dibattito, non sembravano comunque scuotere Trump, che continuava a lodarla pubblicamente. In gennaio l'ex presidente voleva addirittura assumerla nella sua campagna, ma poi ha desistito dopo il forte pressing del suo staff a non farlo. "Non lavoro per nessuno: sostengo Trump in modo indipendente. E lo faccio perché è veramente l'ultima speranza di questo Paese", aveva anche chiarito Loomer.
Prima il sostegno di Trump, poi la presa di distanze -
"Laura Loomer non lavora per la campagna. È una privata cittadina e una sostenitrice di lunga data. Non sono d'accordo con le sue affermazioni ma, come i molti milioni di persone che mi sostengono, è stanca di vedere i marxisti e i fascisti della sinistra radicale attaccarmi violentemente e diffamarmi, fino al punto di fare qualsiasi cosa per fermare il loro avversario politico, me!". E' così, che alla fine, Donald Trump ha ceduto alle pressioni dei fedelissimi e su Truth Social ha fatto queste dichiarazioni, dopo che inizialmente aveva rifiutato di prendere le distanze dall'attivista di estrema destra che, sempre secondo alcuni esponenti repubblicani, sta esercitando un'influenza negativa sull'ex presidente.