Non si placa la crisi che ha colpito il mondo dei videogiochi: Microsoft ha annunciato una riduzione della forza lavoro per la divisione Microsoft Gaming, che include Xbox Game Studios e i vari studi acquisiti (Bethesda e Activision Blizzard King in primis). Proprio l'enorme mole di dipendenti di quest'ultima ha spinto Microsoft a una seconda ondata di licenziamenti, con cui ridurrà del 3,2% il numero di dipendenti.
Sono ben 650 i dipendenti di Microsoft Gaming che dovranno abbandonare il proprio posto di lavoro nelle prossime settimane: l'annuncio è arrivato da Phil Spencer, amministratore delegato della divisione della casa di Redmond incentrata sui videogiochi, che ha confermato la scelta di tagliare ruoli amministrativi e di supporto in esubero rispetto alle esigenze.
Dopo aver superato quota 20mila dipendenti in seguito all'acquisizione miliardaria di Activision Blizzard King, la società americana sta continuando a operare tagli e aggiustamenti al fine di rendere il gruppo Xbox sostenibile nel medio/lungo periodo. Dopo i 1.900 dipendenti licenziati lo scorso gennaio, ora tocca ad altri 650 membri del personale amministrativo e di supporto, chiamati a rinunciare alla propria occupazione per consentire all'azienda di gestire al meglio i costi.
"Negli ultimi dodici mesi, il nostro obiettivo è stato minimizzare le conseguenze accogliendo al contempo nuovi team e permettendo loro di svolgere al meglio il proprio lavoro", si legge in una nota condivisa da Spencer ai dipendenti di Microsoft Gaming. "Nell'ambito dell'allineamento della nostra struttura di team post-acquisizione e della gestione del nostro business, abbiamo preso la decisione di eliminare circa 650 ruoli all'interno di Microsoft Gaming, principalmente funzioni aziendali e di supporto, al fine di organizzare la nostra attività per un successo a lungo termine".
"Con questi cambiamenti, i nostri team aziendali e di supporto e le risorse sono allineati per una crescita futura sostenibile e possono meglio supportare i nostri team di studio e le unità di business con programmi e risorse scalabili a seconda delle esigenze. Separatamente, come parte della gestione delle attività, ci sono alcuni impatti su altri team mentre si adattano alle priorità in evoluzione e gestiscono il ciclo di vita e le prestazioni dei giochi. Nessun gioco, dispositivo o esperienza viene cancellato e nessuno studio viene chiuso come parte degli aggiustamenti di oggi. Nel corso della storia del nostro team, abbiamo avuto grandi momenti e ne abbiamo avuti di impegnativi. Oggi è uno di quelli difficili".
Non si tratta dell'unica notizia che ha colpito il mondo dei videogiochi nelle ultime ore: a pochi giorni dall'annuncio dell'accordo con Remedy Entertainment, l'intero team dell'etichetta Annapurna Interactive ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni dopo una disputa sulla direzione del publisher, con una serie di cambi al vertice e strategie discordanti che hanno spinto i 25 membri del team a dimettersi, lasciando la divisione videoludica di Annapurna Pictures completamente priva di dipendenti.