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Funziona la mano robotica a controllo magnetico: è made in Italy

L'innovativa protesi messa a punto dalla Scuola Sant'Anna di Pisa consiste in piccoli magneti che vengono impiantati nei muscoli residui dell'arto amputato. Sperimentata da un paziente di 34 anni: "È stato come muovere di nuovo la mia" 

© Scuola Superiore Sant'Anna

Funziona oltre le aspettative la prima mano robotica a controllo magnetico mai realizzata al mondo. L'innovativo sistema, che rappresenta un significativo passo in avanti per il futuro delle protesi, è stato messo a punto da un gruppo di ricerca dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che ha pubblicato i risultati sulla rivista Science Robotics

Come funziona questa mano robotica? -

 L'idea alla base della protesi sta nell'usare piccoli magneti, delle dimensioni di qualche millimetro, da impiantare nei muscoli residui del braccio amputato. I ricercatori coordinati dal professor Christian Cipriani hanno quindi tradotto i movimenti dei muscoli residui in segnali per controllare le dita della mano robotica. 

La sperimentazione -

 L'innovativo sistema è stato testato per sei settimane da Daniel, un ragazzo italiano di 34 anni, che ha perso la mano sinistra nel 2022. Lo scorso anno Daniel è stato sottoposto a un intervento eseguito presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana per impiantare sei magneti: per ogni magnete si è dovuto localizzare e isolare il muscolo, posizionare il piccolo dispositivo e verificarne il funzionamento. Inoltre, per rendere più facile la connessione tra il braccio e la protesi, i ricercatori hanno realizzato una struttura in fibra di carbonio che contiene il sistema elettronico in grado di localizzare lo spostamento dei magneti. 

I risultati della sperimentazione sono promettenti: Daniel è riuscito a controllare le dita e compiere classiche azioni quotidiane come aprire un barattolo, usare un cacciavite, tagliare con un coltello, chiudere una zip, controllando anche la sua forza quando ha dovuto afferrare oggetti fragili. "Questo sistema mi ha permesso di recuperare sensazioni ed emozioni perdute. È stato come muovere di nuovo la propria mano", racconta Daniel. 

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